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Matias Moya: un nuovo numero 10 per il River Plate

In un precampionato non troppo esaltante il River Plate ha trovato una speranza per il futuro: si chiama Matias Moya e con le sue giocate ha stregato il popolo tifoso dei Millionarios.

Le amichevoli dell’estate argentina hanno regalato al grande pubblico questo talento nato nel 1998 che non può passare inosservato. Si era visto in un approccio niente male contro l’Independiente un mese fa, ieri ha letteralmente dominato la scena nella partita contro l’Aldosivi nonostante la sconfitta demoralizzante del River Plate.

Matias Moya è un centrocampista offensivo che studia per diventare il 10 del futuro. Ha un controllo di palla eccezionale, un cambio di passo nel breve che lascia sul posto l’avversario e una agilità che gli permette di trovare guizzi vincenti anche in situazioni apparentemente complicate.

Soffre ancora il suo piccolo fisico: solo 1,67 la sua altezza (che gli costa il soprannome di “Manzanita“, la piccola mela”)che lo rende un classico esempio di giocatore dal baricentro basso che con i piedi può fare quello che vuole. Ha passato una vita nelle giovanili del River fino ad arrivare alla squadra Reserva quest’anno dove ha trovato il gol al debutto nella partita contro il Newell’s.

Per essere un centrocampista ha una media reti niente male: 5 volte a segno in 12 presenze sono il biglietto da visita che ha portato Gallardo ad aggregarlo finalmente in prima squadra all’età di 18 anni.

Un giocatore che può spaccare le partite grazie alla sua tecnica: segue le orme di grandi numeri 10 come Aimar e Lanzini che hanno lasciato un segno indelebile negli ultimi anni della storia del River Plate. Moya vuole esplodere in questa seconda parte di campionato (il 5 febbraio si ritornerà a giocare gare ufficiali) e visto il grande impatto avuto in questi Torneos de Verano probabilmente verrà utilizzato con maggiore frequenza da Marcelo Gallardo, uno che con i giovani ci sa lavorare.

Ci sono ancora delle amichevoli per inquadrare questo talento: una su tutte sarà il Superclasico contro il Boca Juniors che potrà testarlo anche in situazioni di maggiore pressione e responsabilità. Dovesse avere ancora quel grande impatto allora sì che potrà giocarsi le sue carte nella seconda parte di stagione, quella dove c’è anche l’occasione di debuttare in Copa Libertadores.

Simone Gamberini

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