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Matchfixingförsök, gli sviluppi dello scandalo

Che la Svezia abbia conosciuto la piaga del calcioscommesse è chiaro e personalmente ho già scritto qualcosa a riguardo. Ora, espandendo l’argomento alla luce delle ultime rivelazioni, ecco l’evoluzione di una situazione che ha gettato non poche ombre sulla salute dell’Allsvenskan.

Ecco il colpevole– Parto dal caso della scorsa volta, di cui forse ricorderete AIK-Göteborg rinviata dopo che il portiere dei primi Stamatopoulos era stato minacciato e per di più gli erano stati offerti soldi per truccare la partita a sfavore della sua squadra. Il portiere aveva prontamente denunciato l’accaduto alla sua società e alla polizia, che poi col benestare della Federcalcio aveva deciso di non far giocare il match incriminato. Ecco, a suo tempo vi dissi che una non meglio precisata ex stella dell’AIK sarebbe stata dietro tutto questo: bene, è stato individuato il responsabile del matchfixningsförsök. Questo non meglio precisato ex giocatore è assistito da Johan Åkermark (personaggio salito alla ribalta per aver sottoscritto la critica di Julian Assange al sistema giuridico svedese), che ha confermato come il suo cliente sia sospettato: “Abbiamo avuto un primo colloquio con la polizia una settimana fa, il mio cliente ha presentato i suoi telefoni in modo che la polizia li possa riflettere, è sufficiente svuotare di tutte le informazioni sotto forma di chiamate, messaggi di testo e così via. Il mio cliente ha anche fornito spiegazioni ragionevoli per questi sospetti sui quali la polizia sta ora indagando”. Il sospetto ha continuato a negare, mentre Åkermark affermava di non aver più nulla da dire se non che la polizia farà il suo dovere. Lo Sportbladet si è dunque messo in contatto con il procuratore Hans-Jörgen Hanström che ha però glissato con un “Non voglio commentare in questo momento”. Johan Åkermark ha poi concluso la carrellata di news di giornata affermando come il suo cliente sia stato rilasciato.

La ricostruzione – Un panorama della vicenda lo fornisce sempre Sportbladet, che ha parlato di un contatto tra Stamatopoulos e questa ex stella del club intenzionata a vederlo. Al meeting tra i due, questo mandante si sarebbe presentato con altre persone che avrebbero parlato al portiere del suo compenso (una quota di qualche milione). Allo stesso tempo, e questo è un aspetto nuovo nella vicenda, avrebbero anche tentato di smuovere Stamatopoulos con delle minacce. Tutto questo poi è stato seccamente rifiutato dall’AIK nella persona di Björn Wesström (“No, non me ne frega di qualcosa che può essere descritto come un’indagine, è compito della polizia”) ma potrebbero trattarsi di smentite di rito. In ogni caso è stata avviata un’indagine, ma l’ispettore Frederik Gårdare non ha potuto spingersi oltre: “In generale, noi non rispondiamo alle domande se abbiamo un sospettato, è troppo presto per dire dove questo caso sta andando, stiamo lavorando ora”. Chiusura finale con la motivazione: Vogliamo avere il segreto delle indagini perché altrimenti l’informazione raggiunge gli autori che poi eventualmente prenderebbero alcune misure, lo facciamo anche per le vittime e le loro famiglie”. Anche perche, udite udite, questa ex stella dell’AIK avrebbe contatti con la malavita.

Risposta – Sempre Gårdare ha poi elogiato il comportamento dei calciatori in una conferenza stampa alla SvFF, la federazione calcistica svedese: E‘ molto bello come i giocatori hanno risposto, hanno informato il loro datore di lavoro e hanno contattato la polizia, lo vediamo come un grande successo contro la criminalità organizzata che colpisce il calcio”. La situazione in casa AIK è stata poi descritta dal ds Björn Wesström:Dopo che i giocatori avevano fatto allenamento e mangiato abbiamo avuto una piccola discussione. Si sentiva come ci fosse relativamente un buon equilibrio tra i giocatori, ma tutto è anche molto individuale, ci sono quelli che hanno maggior bisogno di sollievo di altri”. 

Questione scommesse – Se negli ultimi tempi la Federcalcio inglese ha rotto ogni forma di cooperazione coi bookmakers, quella svedese non ha intenzione di fare lo stesso. Il presidente della FA Martin Glenn aveva annunciato la fine della sponsorizzazione con la Ladbrokes, ma stando a quanto affermato dal segretario generale della SvFF Håkan Sjöstrand non accadrà anche in Svezia:Il rapporto è positivo, ancora nel marzo 2014 è stato firmato un nuovo accordo con il calcio svedese che aveva un valore complessivo di 928 milioni corone svedesi in sei anni. L’accordo è ancora corretto e nella decisione della FA di rompere con Ladbrokes c’è nulla che può indurrre la SvFF a ripensamenti”. Riassumendo quanto detto da Sjöstrand, serviranno ordine e chiarezza: fare soldi col calcio non vuol dire per forza combine, ma attira però i criminali che tentano di manipolare le partite. I problemi si superano anche con l’aiuto delle autorità svedesi, perché al momento la collaborazione va avanti. “C’è un settore dei giochi in Svezia, con un fatturato di oltre 20 miliardi di rete, un settore del gioco che investe nei media per un valore lordo di 3,5 miliardi”.

Altro tentativo – Nel frattempo, la reazione di Stamatopoulos è stata presa a modello da Nordin Gerzic, centrocampista dell’Örebro che ha raccontato di come gli fossero stati offerti dei soldi per manipolare una partita portando alla sconfitta del suo club. Dopo esser stato avvicinato nel centro di Stoccolma, dei tizi gli hanno fatto la proposta: aveva qualche problema col gioco, il centrocampista bosniaco, ed è possibile che per questo sia stato ritenuto un complice quasi certo. Alla fine, però, Gerzic s’è allontanato non dando ascolto alle voci: “Non so quanto fosse serio il tentativo, la persona in questione non ha detto molto e non mi ha parlato di una partita in particolare e comunque io me ne sono andato ed è finita lì. E di nuovo l’incubo calcioscommesse si è palesato…

Matteo Albanese

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