Avere addosso il marchio del predestinato non è sempre un peso facile da portare sulle spalle, ma quando è il fato a metterci per due volte lo zampino allora forse vale la pena starlo a sentire. È quello che avrà pensato Frank Lampard nel corso di questa estate, quando ha rimesso piede a Londra per la prima volta come allenatore del Chelsea: assieme a lui, ai nuovi schemi e alle paure per questa nuova avventura i Blues hanno accolto anche Mason Mount che in realtà in quella squadra era già di casa dall’età di 5 anni.
Il piccolo Mason infatti era arrivato nell’Academy nel 2005 e lì aveva mosso i primi passi nel mondo del calcio. L’infanzia e l’adolescenza li passa con un solo stemma cucito sul petto: il Chelsea infatti decise di coltivare il suo talento fino alla fine, prolungando il suo contratto fino al 2021 ma senza mai dargli l’occasione di trovare una presenza in prima squadra. L’esordio con i Blues sembrava ancora una mossa azzardata per il classe 2000, coì la dirigenza decise di girarlo in prestito prima al Vitesse, squadra satellite per eccellenza del Chelsea, e poi al Derby County l’anno successivo.
Fu proprio qui Mount incontrò Lampard per la prima volta, l’unico uomo in grado di cambiare totalmente il suo destino. D’altronde non sarà mica un caso che per le sue caratteristiche tecniche è stato spesso disegnato come l’erede dell’ex centrocampista inglese. Mount non si lascia sfuggire l’occasione e al suo esordio in Championship si presenta con un gol, il primo della stagione per la sua squadra: in totale alla fine del campionato saranno 8 le reti segnate, accompagnate da 5 assist (una media niente male se si pensa che in totale ha saltato ben 11 partite).
L’impatto straordinario del giovane centrocampista convince Lampard a portarlo con sé nella sua nuova avventura e a puntare su di lui fin dalla prima partita. Dopo la grande disfatta della prima giornata contro il Manchester United e la Supercoppa Europea persa ai rigori contro il Liverpool (in cui però ha giocato soltanto per un tempo) ecco che il destino bussa nuovamente alla porta di Mount: contro il Leicester infatti segna il suo primo gol in campionato che per il secondo anno consecutivo coincide con il primo gol stagionale della sua squadra.
Insomma, gli esordi non mettono affatto pressione a Mason Mount che finalmente ha potuto dimostrare quel talento coltivato a lungo da quando era soltanto un bambino. E chissà che il Chelsea non possa aver trovato un nuovo Lampard attorno al quale costruire la squadra vincente del futuro.
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