Una partita senza storia, come il risultato di 0-3 testimonia. Durata cinquanta minuti, o forse meno. Controllata dal primo all’ultimo minuto dall’Atlético Madrid, di testa, prima che con il pallone tra i piedi, in pieno stile Cholo Simeone. Che si è preso la sua seconda Europa League in carriera, ai danni di un Marsiglia che ha potuto soltanto chinare il capo di fronte allo strapotere di una squadra di caratura nettamente superiore. Un dominio quasi totale, rappresentato soprattutto dalla contesa a centrocampo, stravinta dal trio Koke-Gabi-Saúl. Nonostante l’impronta chiara di Griezmann e gli errori dell’OM che hanno permesso all’Atléti di giocare la propria partita migliore.
Con Payet in campo nella prima mezz’ora, il Marsiglia è riuscito a mettere in difficoltà con il palleggio il centrocampo Colchonero. Saltata la prima linea di pressione dell’attacco, i movimenti ad abbassarsi di Zambo Anguissa hanno agevolato l’uscita di palla. Saúl e Gabi non sono mai usciti a pressarlo, ma hanno deciso di aspettare e chiudere tutti gli spazi imponendo il proprio ritmo basso. L’OM ha così trovato difficoltà e ha cercato sbocchi sulle corsie, dove però non sono mai state sfruttate appieno le sovrapposizioni. Vita troppo facile per l’Atleti, che ha poi preso del tutto in mano la gara dopo l’uscita di Payet: nessuna linea di passaggio facile concessa e iniziative individuali sempre stroncate sul nascere. Oltre a ogni spazio chiuso.
Proprio l’infortunio dell’ex West Ham dava la sensazione di poter segnare la fine delle speranze della squadra di Garcia. Ma è stato il terzo episodio che ha condannato i francesi nel giro di mezz’ora. Il primo, l’errore di Germain sotto porta dopo 200 secondi di gioco, ha rappresentato l’occasione mancata, quella che avrebbe potuto incanalare la sfida sui binari migliori possibili per l’OM. L’errore sul controllo di Zambo Anguissa che ha regalato la palla a Griezmann per l’1-0 ha avuto l’effetto opposto: è stato l’Atlético a poter gestire a propria discrezione la partita una volta in vantaggio, senza bisogno di forzare. L’unico appiglio per il Marsiglia in una serata iniziata male e finita peggio sembrava poter essere Payet, durato in campo solamente 29 minuti. I francesi, dopo il cambio, non si sono più visti. Nonostante un possesso palla ampiamente maggiore, la partita è rimasta chiaramente in controllo degli spagnoli.
La firma finale sulla partita l’ha messa poi Antoine Griezmann con la sua doppietta decisiva. Non solo ha riscritto un pezzo di storia diventando il primo francese a segnare due reti in una finale Europea, ma lo ha fatto anche sfoderando tutto il suo cinismo. Con cinque palloni toccati in area e soltanto tre conclusioni, è riuscito a realizzare la doppietta che ha consegnato l’Europa League all’Atlético per la terza volta nelle ultime nove edizioni. Ai primi due tiri, ai primi due palloni toccati nell’area avversaria. Da attaccante vero, prima che da fantasista. Da leader tecnico di una squadra semplicemente troppo superiore per poter perdere una finale di Europa League contro un Marsiglia, in ogni caso, molto deludente e sotto tono.
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