Il PSG è Campione di Francia e riceverà il trofeo, come è consuetudine al di là delle Alpi, durante la sua ultima partita casalinga, il 12 maggio, data storica anche perché coinciderà anche con l’ultima apparizione di Mbappé al Parco dei Principi ma anche con l’incoronazione di Marquinhos.
Nell’attesa il PSG potrà giocare gli ultimi tre turni con la serenità dei nervi distesi, avendo aggiunto un nuovo titolo a quelli del 1986, 1994, 2013, 2014, 2015, 2016, 2018, 2019, 2020, 2022 e 2023. Evidente, l’effetto dell’avvento della proprietà del fondo del Qatar. Prima del 2011 la squadra della capitale francese aveva due titoli di Ligue 1. Tredici anni dopo, i parigini ne hanno già accumulati dodici, il decimo di una epoca che testimonia una superiorità schiacciante. Escluse tre eccezioni, Monaco, Montpellier e Lille nessuno è riuscito a tenere testa al PSG che è ormai largamente in testa nell’albo d’oro dei club con più titoli nella storia della Ligue One.
L’esponente in campo di questo dominio è Marquinhos. La Ligue 1 è il suo territorio, un patrimonio sul quale ha il controllo totale. Il difensore brasiliano è il “re” calcistico di Francia che ha imposto il suo dominio sul suo regno per più di un decennio. Con il suo nono titolo del campionato francese, il capitano del PSG ha rafforzato il suo profilo di calciatore più vincente della storia del club in campionato. In generale è a un solo titolo dal centrocampista italiano che ha 30 trofei. E ha tutto il tempo per agganciarlo e superarlo già fra qualche settimana. Le prospettive, infatti, offrono una possibilità straordinaria.
La stagione di Marquinhos, come quella di tutto il PSG, potrebbe diventare straordinaria. La squadra di Luis Enrique deve giocare la finale della Coupe de France contro il Lione, il 25 maggio ed è largamente favorita nella doppia sfida di semifinale di Champions League (contro il Borussia Dortmund, l’1 e il 7 maggio). Il triplete non è dunque un sogno. Fra l’altro Luis Enrique sa bene come arrivare in fondo e a vincere tutte le competizioni. Gli è già successo nel 2015, quando bissò il triplete ottenuto dal Guardiola con il Barcellona. In questo senso, il tecnico spagnolo va a caccia del suo connazionale, attualemente l’unico ad aver ottenuto due “triplete” con due squadre diverse (Barcellona e Manchester City) ma che non può difendersi, essendo stato estromesso dalla competizione dal Real Madrid.
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