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Mark Uth: l’uomo della provvidenza dell’Hoffenheim

Lo Schalke 04 si è assicurato le prestazioni di Mark Uth per la prossima stagione, acquistando il centravanti tedesco a parametro zero in un avvicendamento che ha il sapore del colpo di mercato. Il calciatore dell’Hoffenheim è stato, sino ad ora, è stato un elemento chiave per Julian Nagelsmann, soprattutto entrando dalla panchina. In tal senso l’ex Heracles Almelo ha optato per una società che gli possa garantire un minutaggio adeguato rispetto alle proprie caratteristiche e caratura.

Mark Uth, per chi non lo conoscesse, è un attaccante nato a Colonia nel 1991 e cresciuto nel settore giovanile dei Die Geißböcke. Il suo avvio di carriera non è affatto entusiasmante, infatti non esordirà mai con la prima squadra e collezionerà una quarantina di presenza con il Colonia II, senza mai convincere gli addetti ai lavori. Le sue sedici reti con la squadra delle riserve del Colonia gli permettono di mettersi in luce dinnanzi gli occhi dell’Heerenveen nel 2012, società olandese della Frisia. L’acquisto, a parametro zero, di Mark Uth desta qualche sospetto, ma i Super Frizen sono una palestra provante per gli attaccanti. L’allenatore, d’altronde, è Marco Van Basten e può rivelare a Uth tutti i segreti del mestiere, come avviene. Nonostante l’ottimo tecnico e il contesto propositivo che vi è a Heerenveen, Uth fatica ad imporsi. Complice la stagione straordinaria vena offensiva di Alfreð Finnbogason, l’attaccante tedesco non si ritaglia uno spazio.

L’Heracles Almelo lo prende in prestito e comincia ad intravedersi il potenziale del ragazzo di Colonia: sono otto le reti al termine della stagione dopo ventotto presenze. L’Heerenveen lo riabbraccia e gli consegna una maglia da titolare: Uth esplode. L’attaccante tedesco sigla quindici reti in trentadue presenze, non facendo rimpiangere l’addio di Alfreð Finnbogason. La stagione è positiva per l’attaccante dei Super Frizen, tanto che arriva una chiamata dalla Germania: l’Hoffenheim.

Uth soffre gli avvicendamenti in panchina di Markus Gisdol e Huub Stevens. Il tecnico olandese riesce ad inserirlo nel suo scacchiere tattico, ma è con l’approdo di Julian Nagelsmann che trova un minutaggio continuo e soddisfacente. Il giovane allenatore gli cuce un ruolo nuovo: esterno di destra nel tridente. Uth diviene quello che in gergo si definisce attaccante esterno, abile a rientrare sul proprio mancino. Nagelsmann è per certi versi geniale ad intuire le capacità di corsa ed inserimento del ragazzo di Colonia, liberandolo dal gioco di una marcatura più stretta e portandolo più facilmente alla conclusione. La distanza fra Uth e la porta avversaria si sente, ma l’ex Heracles è protagonista attivo di una salvezza quasi insperata dell’Hoffenheim con otto reti in venticinque reti.

Nella stagione 2016/17 è un elemento utilissimo della cavalcata dell’Hoffenheim: la sua duttilità e predisposizione al sacrificio sono l’arma in più per Nagelsmann. Il capolavoro è avvenuto nella prima parte della stagione: ventitré presenze, dodici reti e tre assist. Uth va in rete ogni 138 minuti: cifre da urlo per un giocatore che si è imposto in maniera così tardiva.

Mark Uth è un calciatore che per necessità di carriera ha dovuto abbracciare numerosi cambiamenti nel suo stile di gioco. Al principio della propria attività da professionista ha sempre agito come punta di riferimento, con una buona capacità nell’attacco della profondità. Il suo arrivo nei Paesi Bassi ha determinato un’evoluzione ulteriore nel proprio progresso d’atleta: ha cementato la propria capacità di occupare l’area di rigore. Nella fattispecie nel colpo di testa, divenuto specialità della casa. Un percorso ineccepibile – secondo i comuni canoni calcistici – per un centravanti alto 185 centimetri e particolarmente portato nella protezione del pallone.

Il sopracitato cambiamento di ruolo in esterno d’attacco è l’ennesima dimostrazione del valore di Julian Nagelsmann: difficilmente si poteva pensare che un giocatore di questa conformazione fisica e pedigree potesse rivestire il ruolo di esterno d’attacco. Quello che entusiasma di Mark Uth non è solo la spiccata duttilità, ma la capacità mentale del ragazzo di Colonia. L’ex Heracles Almelo è spesso decisivo con i propri ingressi dalla panchina. Un vero e proprio dodicesimo uomo spendibile in circostanze critiche e abile a direzionare l’economia della gara. La più grande testimonianza di ciò è la sua strepitoso media goal.

Uth – dal punto di vista puramente tecnico – ha una capacità di calcio notevole: il suo mancino è secco e imprevedibile: un colpo d’interno piede che ama insaccarsi radente sul secondo palo.

In tale direzione lo Schalke 04 ha acquistato un soldato, pronto ad eventualmente sedersi in panchina, ma mai sottotono una volta chiamato in causa. La compagine di Gelsenkirchen ha acquistato un vero e proprio uomo della provvidenza.

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