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Marcos Llorente porta l’Atletico a meno due dalla vetta

L’Atletico Madrid, reduce dalla pesante sconfitta contro il Bayern Monaco all’esordio in Champions League, ospitava il Betis al Wanda Metropolitano con l’obiettivo di portarsi a meno due dal primo posto in attesa del match della Real Sociedad, impegnata domani sera contro l’Huesca. Discorso diverso per i ragazzi di Manuel Pellegrini alla ricerca di un successo importante per dare continuità ad un campionato, fino a questo momento, troppo altalenante. Il match non è stato spettacolare, come da tradizione quando scendono in campo i Colchoneros, ma ha regalato spunti molto interessanti come quello di Marcos Llorente; la giocata del numero quattordici ha permesso all’Atletico di conquistare tre punti fondamentali all’interno di una Liga che sta entrando sempre di più nel vivo.

Marcos Llorente e la solidità dell’Atletico

Tre vittorie, due pareggi, nove goal fatti e uno solo subito; l’Atletico Madrid dimostra la sua consueta solidità. Caratteristica che accompagna i Colchoneros da anni e, in questo inizio di Liga, permette ai ragazzi di Simeone di essere a meno due dalla vetta. Questa sera la vittoria è passata quasi in secondo piano a causa del poco cinismo di Suarez e compagni; aspetto che, sicuramente, non è andato giù al Cholo. Troppe le occasioni sprecate dall’Atletico prima di chiuderla nel recupero con l’undicesimo goal in otto partite contro il Betis del Pistolero. In attesa di migliorare l’aspetti offensivo, Simeone si gode una difesa praticamente impenetrabile e tre punti che consentono alla squadra di presentarsi, al meglio, alla sfida di Champions contro il Salisburgo.

Il momento complicato del Betis

Una sola vittoria nelle ultime cinque partite; il Betis sta attraversando un momento decisamente delicato e questa sera ha dimostrato tutte le difficoltà tra una difesa troppo fragile e un attacco che fatica a fare male agli avversari. La buona prestazione con il Real Madrid, nonostante la sconfitta, aveva illuso tutto l’ambiente. Per Manuel Pellegrini il lavoro da fare è tanto perché la sua squadra può fare decisamente meglio

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