Porte girevoli in Portogallo: Benfica e Porto hanno tenuto vivo il mercato dei portieri prima con il litigio per Perin, rispedito alla Juventus per via dei problemi fisici, e poi con le soluzioni finali trovate per porre rimedio alla propria necessità di un nuovo numero 1. Il Porto in tal senso ha dovuto fare i conti anche con l’inaffidabilità della salute di Casillas, che per ora non lascia il calcio giocato ma che comunque non può garantire nulla in questa stagione. Ecco che allora è stato annunciato Agustín Marchesín.
Per l’Europa un volto nuovo, ma l’esperienza non manca così come i trofei. Perché a 31 anni Marchesín ha già vinto tanto in giro per le Americhe: una Copa Sudamericana nel 2013 con il Lanús, con cui avrebbe vinto anche l’Apertura del 2007 ma non debuttò nemmeno, più campionato e supercoppa messicana con il Santos Laguna, prima di passare al prestigiosissimo Club América, dove ha vinto tutti e tre i titoli nazionali (campionato, coppa e supercoppa).
Di quella società rappresentava pienamente l’entità: è il club dei grandi campioni di tutto il continente americano, la squadra internazionale per eccellenza del Messico, da contrapporre alle Chivas di Guadalajara che sono invece rappresentate solo da giocatori del Paese.
Gracias @amarchesin1 por tu esfuerzo y dedicación.
Saliste a dejarlo todo en cada partido y gracias a tus atajadas levantamos la 13.
Ahora toca llevar tu grandeza al @FCPorto
BOA SORTE, MARCHE!#SOMOSAMÉRICA pic.twitter.com/shGtUHKZ5Z— Club América (@ClubAmerica) July 31, 2019
Lui era una delle star argentine della squadra, tanto da essere convocato ripetutamente anche con l’Argentina, con cui è partito anche nell’ultima Copa América dove si è messo la medaglia di bronzo al collo da terzo portiere.
Un enorme talento, forse confinato troppo a lungo oltre l’Oceano. Perché Agustín Marchesín ha sempre avuto grandi qualità e in ogni successo della propria carriera ha saputo essere uno dei leader della squadra. Quando cominciò a parare si ispirava proprio a Iker Casillas, il portiere di cui sostanzialmente prenderà il posto al Porto: suo idolo nello stile e nel carisma. La carriera poi l’ha portato proprio da lui, finalmente in Europa per giocarsi una chance in un club importantissimo.
Il Porto stavolta in Messico, la sua terra preferita per gli acquisti, ha preferito cambiare rotta: un argentino e non un messicano, un adulto e non un giovanissimo, per piazzare la grande scommessa nell’estate delle porte girevoli.
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