Categories: Calcio

Marcelino non meritava di essere cacciato

C’è un Valencia in pieno caos dirigenziale, una società che ha messo la propria figura davanti a quella della squadra e che impone le proprie scelte con il rischio di far del male a se stessa e ai propri tifosi. L’esonero di Marcelino è solamente l’ultimo atto dell’estate folle di Peter Lim, il presidente del club che sta prendendo decisioni senza confrontarsi con la società a partire dal mercato, fino a terminare con l’esonero forzato di un grande allenatore. Sì, grande, per la sua storia e per quella del Valencia: non c’è alcun risultato sportivo che giustifichi questo esonero, perché Marcelino ha riscritto la storia di questa società così amata dalla propria gente.

Ha riportato la squadra in Champions League ma soprattutto le ha ridato un titolo, quella Copa del Rey vinta in finale contro il Barcellona di inestimabile valore. Marcelino non meritava di essere cacciato, assolutamente, di certo non per quello che ha detto il campo. Vero, l’avvio di stagione non è stato eccellente, ma una vittoria, un pari e una sconfitta non sono un bilancio poi così disastroso soprattutto se lo si compara con ciò che accadeva prima del suo arrivo, ossia le avventure passeggere di Prandelli e Gary Neville per citarne due.

A far scattare su tutte le furie Peter Lim sono state sicuramente le dichiarazioni di Marcelino, mai gentile durante questi mesi nelle uscite pubbliche. Non aveva preso benissimo le mosse di mercato, il fatto che squadra come il Siviglia si stessero muovendo molto più del Valnecia, e neanche che Rodrigo fosse stato venduto (trasferimento poi saltato per altri motivi) senza parlarne con lui. Un accumulo di tante frasi che Lim non ha digerito, tanto da aspettare solamente di avere in mano il sostituto per annunciare questo esonero che sul lato sportivo ha del clamoroso.

La rosa ha difeso in maniera inequivocabile quello che ormai è l’ex allenatore: Rodrigo e Garay hanno pubblicato foto di Marcelino stesso, il capitano Parejo ha persino scritto un post in cui dice che l’allenatore farà bene ovunque andrà se lo lasciassero lavorare. Frecciate dirette a un presidente che ha messo la sua figura davanti allo stemma della squadra, qualcosa di intollerabile soprattutto in una piazza come Valencia, una delle più passionali di tutta la Spagna.

Celades non ha colpe, sarà il nuovo allenatore nonostante l’inesperienza con i club (ha fatto solo il vice o l’allenatore delle nazionali giovanili) e si giocherà le sue chance come è giusto che sia, ma ritrovandosi all’interno di un gigantesco polverone che a Valencia dura da mesi e che questo esonero forzato non cancellerà di certo.

 

Segui Footbola anche sulla nostra pagina Facebook.

simonegamberini

Recent Posts

La Sampdoria retrocede in Serie C: fine di un’era per una regina del calcio italiano

Dopo anni di declino, il club che fu di Mantovani, Mancini e Vialli sprofonda nella…

9 ore ago

Real Madrid a Xabi Alonso: una squadra da rifondare

La seconda esperienza di Carlo Ancelotti al Real Madrid è finita. L'allenatore italiano concluderà la…

9 ore ago

Milan, questa sera non si gioca solo una coppa. Si gioca per dignità

Milan-Bologna è l’ultima chiamata per salvare l’onore di una stagione che ha tradito i sogni.…

9 ore ago

Coppa Italia, Conceiçao insegue Ancelotti, Italiano la storia

Milan – Bologna, ultimo atto della Coppa Italia. La finale assegna un trofeo importantissimo per…

10 ore ago

Infortunio grave per Awoniyi: operazione urgente dopo Nottingham Forest-Leicester

L’attaccante del Nottingham ha riportato una lesione addominale dopo uno scontro con il palo. Tensione…

1 giorno ago

Zanetti guarda al futuro: “Inter rispettata in Europa. E sul mercato arriverà qualcuno di importante”

Il vicepresidente nerazzurro parla dopo la semifinale di Champions: elogi a Inzaghi, occhi su Mastantuono…

1 giorno ago