Il Manchester City non sbaglia due volte, soprattutto se in ballo c’è il derby contro lo United. Dopo lo sgambetto del Tottenham di Antonio Conte e la pressione sempre più crescente del Liverpool alle spalle, Pep Guardiola ha messo in scena un’altra delle sue meravigliose partite aiutato dal piede magico di Kevin de Bruyne, simbolo di una squadra che cambia pelle ma non sostanza e ogni anno alza sempre di più la sua asticella.
Bastano poco più di cinque minuti al belga per far capire a tutti quale sarà il copione della partita: entrambi i gol arrivano anche a causa della lentezza di movimenti e di pensiero della difesa del Manchester United, orfana di Shaw e Varane e apparsa completamente in difficoltà davanti alle avanzate del City. Il gol di Sancho sembrava aver restituito equilibrio alla partita, una situazione che però è durata appena sei minuti, giusto il tempo di far scaldare di nuovo il tiro a De Bruyne che ancora una volta divora Maguire. La vittoria per 4-1 è un risultato schiacciante per Guardiola che in verità avrebbe potuto trovare un risultato più largo: le prime tre reti dei suoi ragazzi sono state propiziate tutte da un errore della difesa avversaria, schierata male da Ralf Rangnick e apparsa troppo indietro per permettere ai Red Devils di poter tenere testa ai cugini per più di dieci minuti. A completare il quadro anche la doppietta di Riyad Mahrez, chiusa alla fine del secondo tempo con un’azione partita sul filo del fuorigioco.
Eppure dopo un primo tempo opaco ma non disastroso nessuno si aspettava un crollo verticale: nella ripresa si fa fatica a ricordare un tiro verso la porta del Manchester United, arroccato in difesa in modo poco efficace, tanto da concedere al City grandissime occasioni con i tiri da fuori area. Non si salva nessuno nella parte rossa di Manchester, a partire dall’allenatore che comunque aveva una situazione difficile da gestire. In avanti mancavano alternative come Cristiano Ronaldo, Edinson Cavani e Mason Greenwood e neanche gli ingressi di Lingard e Rashford sono riusciti a spostare gli equilibri di una partita già decisa.
Questa volta Elanga non fa la differenza come nella partita di Champions League contro l’Atletico Madrid ma, al contrario, ci mette del suo per regalare al Manchester City un pallone prezioso per il momentaneo 2-1, in un’azione in cui la sua squadra stava cercando a fatica spazi per una ripartenza. Non è la prima partita storta dei Red Devils in questa stagione ma di sicuro è la pietra tombale su un progetto che ha bisogno di forze e volti freschi per riprendere il volo. La cura Rangnick al momento non ha sortito nessun effetto e lo United galleggia a fatica in quinta posizione, con alle spalle avversari che hanno ancora qualche partita da recuperare.
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