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Manchester City-PSG, il duello: De Bruyne vs Neymar

Il giorno del giudizio è arrivato; Manchester City e PSG si ritrovano, a distanza di una settimana, per il ritorno della semifinale di Champions League. Un match che promette spettacolo visto l’enorme quantità di talento che le due squadre sono in grado di fornire. I Citizens, dopo il due a uno in rimonta, vogliono chiudere i conti e accedere alla finale della competizione che da troppo tempo il club sta inseguendo; i ragazzi di Pochettino invece hanno bisogno di disputare la gara perfetta se vogliono rimontare la sconfitta dell’andata e tornare in finale a pochi mesi dal match perso contro il Bayern Monaco. Le due squadre, per raggiungere Istanbul, si affideranno a due giocatori di enorme talento: De Bruyne e Neymar.

De Bruyne

Non è solo il giocatore del Manchester City che ha fatto più male al PSG ma anche l’elemento, probabilmente, centrale nel sistema di gioco di Guardiola. Se Rúben Dias ha reso impermeabile la difesa dei Citizens, De Bruyne permette al tecnico di avere più soluzioni; il talento belga, infatti, può giocare sia come mezzala di inserimento, sia come attaccante esterno ma soprattutto come falso nueve. KDB come attaccante centrale permette alla squadra di non dare nessun punto di riferimento e di sfruttare un giocatore di immensa tecnica per creare spazi e mandare in tilt la difesa avversaria. Guardiola è stato ampiamente criticato per non utilizzare una vera punta di riferimento ma, fino a questo momento, sta avendo ragione lui.

Neymar

Nella gara di andata abbiamo visto le due versioni di Neymar; giocatore straripante nel primo tempo, nervoso nella ripresa (probabilmente anche per il problema al gomito). Inutile dire che il PSG ha bisogno della prima versione del fenomeno brasiliano se vuole ribaltare il risultato e prendersi la finale di Champions; per intenderci serve il giocatore che ha dominato i quarti con il Bayern Monaco ma con una maggiore concretezza. Neymar, infatti, deve mettere da parte l’estetica e pensare ad essere cinico sotto porta perché il PSG ha bisogno di segnare se non vuole uscire dall’Europa.

Saverio Fattori

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