Ormai tutte le parole sono sprecate: anche quando non brilla questo Manchester City continua a macinare vittorie, portandosi a +15 sui cugini dello United, un gap infinito e difficile da colmare ottenuto in appena venti partite.
Contro il Newcastle di Benitez il punteggio sarebbe potuto essere nettamente più rotondo, ma forse la presenza fra le mura amiche di una big di questo calibro ha galvanizzato i Magpies che trovano sì la sconfitta (decisamente prevedibile), ma non rinunciano mai a fare la loro partita. L‘1-0 andrà sicuramente stretto ad uno come Guardiola, abituato a regalare gol e spettacolo, ma anche la vittoria sporca e di misura serve per mettere ancora più al sicuro un primo posto che al giro di boa sembra già essere archiviato.
Questa volta a blindare i tre punti per il Manchester City ci pensa Raheem Sterling, arrivato a quota tredici reti in questa stagione incredibile: l’attaccante ex Liverpool ha superato di una lunghezza il capocannoniere per eccellenza dei Citizens, Sergio Aguero, con la rete che ha chiuso i giochi dopo mezz’ora, servito ancora una volta da De Bruyne che con i suoi 9 assist totalizzati in questa stagione dimostra di essere in uno stato di grazia che sembra non avere fine.
Oltre alle note positive che sono ovviamente tante, la partita contro il caparbio Newcastle ha portato qualche grattacapo a Guardiola, costretto a rinunciare a Kompany dopo appena dieci minuti di gioco: l’infortunio del difensore è una tegola di non poco contro, dato che il City si trova già a fare i conti con la lunga assenza di una colonna portante come Stones. Le idee di sicuro non mancheranno al tecnico spagnolo che dovrà però ricorrere ad un trucco di magia per correre immediatamente ai ripari per rinforzare il reparto arretrato, fino ad ora il meno bucato di tutta la Premier League.
Non sono servite dunque le occasioni ghiotte trovate da Rolando Aarons e Dwight Gayle per agguantare il pareggio, né la solidità della difesa che ha neutralizzato tanti attacchi avversari: questo Manchester City non sembra conoscere rivali in un campionato di cui è sempre più dominatore assoluto.