Un’altra goleada interna, la prima di una stagione che il Man City ha cominciato con il piede giusto, con due vittorie. Il 6-1 contro l’Huddersfield ha confermato che la squadra di Guardiola è ancora quella da battere, la favorita per ripetersi e per rivincere la Premier League. Anche senza Kevin De Bruyne, che dovrà rimanere fermo tre mesi per un problema al ginocchio. Una buona risposta, apparentemente scontata, ma contro una squadra che negli ultimi trent’anni al City aveva giocato più di uno scherzo.
Nella scorsa stagione di Premier League il Man City in casa non ha vinto soltanto tre partite: la sfida contro l’Everton alla seconda giornata, terminata 1-1, il derby di ritorno con lo United perso per 2-3 e infine lo 0-0 proprio contro i Terriers alla penultima giornata. Quello 0-0 è anche una delle due partite in Premier League in cui il City non è riuscito ad andare in gol: l’altra è stata la trasferta di fine 2017 sul campo del Crystal Palace. L’Huddersfield è stata anche l’unica squadra di Premier a uscire con la rete inviolata dall’Etihad Stadium, un evento raro, quasi un miracolo in cui è riuscito anche il Wolverhampton nel quarto turno di EFL Cup. I Wolves avrebbero poi perso ai rigori.
Quello 0-0 è stato il quarto scontro diretto consecutivo in campionato in cui l’Huddersfield è riuscito strappare punti sul campo del Manchester City. Una piccola maledizione per gli Sky Blues, anche se bisogna tornare allo scorso millennio per trovare i precedenti, tutti nell’allora First Division, l’attuale Championship. Tra il 1996 e il 1999 gli incontri nello storico Maine Road, la casa del Man City fino al 2003, sono terminati con due vittorie per 0-1 dell’Huddersfield e uno 0-0.
Sono serviti i sei gol di oggi, con tripletta di Agüero, per dimenticare quelle partite, per rompere un tabù che vedeva l’ultima vittoria del Man City risalire alla stagione 1987/88, sempre in seconda divisione, e l’ultimo gol in una sfida di campionato quasi 400 minuti fa. Anche in quel caso era stata una goleada: i gol erano stati 10, con tre triplette. Trentuno anni dopo è cambiata la serie, ma non il divario tecnico. Non è arrivata la doppia cifra, perché il punteggio si è fermato sul 6-1. Ma è una vittoria che, nel suo piccolo, segna comunque la fine di una maledizione. A cui sicuramente teneva più l’Huddersfield che il Man City.
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