La notte di lunedì 16 ottobre avrà ripercussioni uniche sul futuro del calcio scandinavo. Come preventivato, e con ogni probabile e accreditata previsione, il Malmö FF si è laureato campione di Svezia e l’ha fatto per la sua ventesima volta. Il resto è cronaca, festeggiamenti sensazionali con la partecipazione (emotiva, via Instagram) di un tale Zlatan Ibrahimović, tra gli altri. L’essere svenska mästare non ha però avuto come epicentro dei festeggiamenti lo Swedbank bensì l’Östgötaporten di Norrköping, dove l’undici di Magnus Pehrsson ha alzato al cielo il campionato vincendo in volata la corsa con un Djurgården che era tenuto in vita solo dalla matematica più formale. Non c’è mai stata una vera lotta per il titolo. Gli himmelsblått hanno costantemente mantenuto una leadership invidiabile, frutto di un cammino importante e senza sosta. Quando domenica c’è stato il successo del Sirius sulla truppa di Özcan Melkemichel, allora da Malmö hanno capito di poter metter la parola fine al discorso Allsvenskan con tre turni d’anticipo. David Moberg Karlsson ha subito segnato, illudendo il Peking che avrebbe sperato di recitare il ruolo di guastafeste. Così non è stato.
Partita – La prima rete col suo nuovo club, Carlos Strandberg, l’ha realizzata proprio quando serviva maggiormente. Che bel modo di festeggiare il primo sigillo personale, con questa maglia, proprio nel giorno in cui si è laureato campione. Lasse Nielsen e Anders Christensen hanno allungato il brodo, prima che l’invasione di campo dei tifosi biancoblù desse il via alle danze. L’IFK avrebbe pure giocato meglio, ma a gioire sono stati Rosenberg e compagni. E proprio Marcus, capitano e leader del gruppo, ha voluto commentare quanto accaduto ai microfoni dello Sportbladet: “Questo è il ventesimo titolo, sarà molto speciale per il club e per me che sono cresciuto qui. Avere due stelle è speciale, difficile indossarle. Non serve preoccuparsi di chi sia il migliore, ora posso solo indicare il mio petto”. A fargli da eco, Anton Tinnerholm: “E’ stato bello e divertente, meritiamo di vincere. Si tratta di vincere per noi, abbiamo la squadra migliore, ho detto sin dal primo giorno che avremmo vinto lo scudetto”.
Mentalità – E’ il primo successo di Magnus Pehrsson in carriera, il quinto del club dal 2010 a oggi: “È chiaro che la sconfitta del Djurgården è stato un risultato grazie al quale siamo ora in questa situazione. Per me è una motivazione extra” ha chiosato il tecnico, prima di controbattere a chi gli ricordava di non aver mai vinto un campionato prima e di aver scelto il club più titolato di Svezia – “per molti siamo stati campioni di lunga data”. Anche se il suo Malmö pareva quasi non aver più mordente, certo del titolo e quasi appagato dal fatto di non avere serie concorrenti per l’Allsvenskan, il 41enne ha rivelato di aver avuto una sorta di premonizione circa il trionfo in campionato sin da gennaio. Dispiace per l’infortunio di Franz Brorsson, che va ad aggiungersi a quello che ha colpito Felipe Carvalho decimando il pacchetto di centrali difensivi, ma Pehrsson non vuol saperne di metodologie diverse d’allenarsi: “Penso che per tutto l’anno abbiamo fatto un buon lavoro”. Buon lavoro che è evincibile dai numeri, visto che si tratta potenzialmente di un record battibile. Quello relativo al maggior numero di punti conquistati: con la riforma che ha portato l’Allsvenskan a 16 squadre, lo scorso anno il Malmö fini in testa con 66 lunghezze (le stesse del Norrköping nel 2015). Se nelle ultime tre sfide arrivassero altrettante vittorie, la formazione di Pehrsson supererebbe la formazione che nel 2010 finì capolista con 67 punti e Roland Nilsson sulla panchina.
Festa – C’è Erdal Rakip che viene filmato mentre si cimenta in una curiosa seduta di bodypainting a base ovviamente di giallo aureo. “Sto bene colorato d’oro”, ha poi aggiunto il 21enne centrocampisa svedese che poi si è unico ai festeggianenti. “Koller bli kaos”, “sarà caos”, l’unico pensiero che animava un’intera piazza in fermento come non mai. E tutto sommato era pure giusto così. Una stella cucita al petto non la si dimentica facilmente, vero?
Il tabellino:
IFK Norrköping (3-4-3): Nilsson; Smith (dal 61′ Tkalcic), Johansson, Fjóluson; Wahlqvist, Thórarinsson, Sjölund, Skrabb; Moberg Karlsson (dal 90′ Vall), Holmberg (dall’81’ Sigurdsson), Jakobsen. All: Jens Gustafsson
Malmö FF (4-4-2): Dahlin; Tinnerholm, Nielsen, Bengtsson, Safari (dal 38′ Vindheim); Rakip, Lewicki, Christiansen, Berget; Rosenberg, Strandberg (dal 75′ Eikrem). All: Magnus Pehrsson
Reti: 9′ Moberg Karlsson, 49′ Strandberg, 61′ Nielsen, 84′ Christiansen. Ammoniti: Thórarinsson, Smith, Sjölund (N), Nielsen, Bengtsson (M). Arbitro: Nyberg
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