Cucho e Kubo, attenti a quei due. Giovani, promettenti, ma anche decisivi: c’è tanto del loro zampino nella corsa salvezza di un Mallorca che non sta mollando e che tenta di mettere nei guai le altre, Alavés in primis.
Erano stati quelli in grado di ben figurare anche nelle brutte sconfitte, vedi il flop con l’Atlético in cui strappare una sufficienza era veramente complicato. Non era lì che il Mallorca doveva costruire il suo bottino salvezza, ma nelle partite più abbordabili, quelle contro squadre già salve come il Levante, ormai con un piede e mezzo in vacanza. A Son Moix ci si giocava l’ultima chance di tenere aperta la corsa salvezza, percorso in cui l’Espanyol ha già mollato anche sul piano aritmetico.
Due gol, uno per parte, segnati dai due gioiellini giovani di questa squadra che vada come vada avrà fatto il possibile. Punti pesantissimi che si sommano a quelli ottenuti nella valanga contro il Celta Vigo e sconvolgono gli equilibri della parte bassa di classifica: l’Alavés trema, dopo essere stato una bellissima realtà della prima metà di stagione. Nel post-emergenza ha perso 6 volte su 7 partite e ora ha solo 3 punti sulla squadra delle Baleari, troppo per stare tranquillo con cinque sconfitte consecutive di striscia aperta, peraltro con incontro col Real Madrid in vista; sembrava che i tre posti fossero già assegnati, ora invece c’è da sudarsi tutto nelle ultime tre giornate.
Non si giocherà nulla invece il Leganés, che con questo pareggio in casa dell’Eibar certifica quella che sarà un’inevitabile retrocessione. Non c’è l’aritmetica come per l’Espanyol ma 6 punti in tre giornate sono davvero impossibili da recuperare per una squadra che è stata svuotata dei suoi migliori talenti e ha fatto davvero il massimo. L’Eibar se l’è vista brutta, ma adesso con 4 punti è giù più tranquillo, in compagnia del Celta Vigo, con quella giornata di break fondamentale per provare a evitare di rimanere coi discorsi aperti all’ultimo turno.