Un buon modo per godersi tutti i paesaggi con il Reno sempre protagonista è farsi un viaggio in treno da Colonia a Mainz. I binari non si staccano mai dal corso del fiume più importante di Germania e la vista vale già il biglietto. Se poi alla fine del viaggio c’è la città del carnevale, il valore aumenta.
Mainz è una città poco pubblicizzata a livello turistico. Non è nemmeno tra le prime 30 di Germania per popolazione e di certo non è la meta più ambita nella zona ovest del Paese, stando soprattutto all’ombra della vicina Francoforte (dista una quarantina di km). Ma vale tutta una visita di una giornata, specialmente se in mezzo ci si piazza una partita dei Nullfünfer, orgoglio cittadino sportivo. Anche in una giornata non proprio soleggiata, come è capitato a noi.
La principale zona da visitare della città è l”Altstadt‘, la città vecchia. Uscendo dalla stazione principale, una passeggiata di una decina di minuti ci porta nella zona più bella e tradizionale, anche per le strutture delle abitazioni, tipiche tedesche. Al centro c’è il Mainzer Dom, il duomo, che domina la città ed è una delle principali attrazioni turistiche, se non la principale.
In realtà il principale motivo di fama della città sarebbe il carnevale, che dà appunto anche il soprannome alla città, ma siamo fuori stagione, anche se per poco. Visitare Mainz nel periodo del carnevale significa però farsi un viaggio totale dentro questa tradizione che nelle zone del Reno è molto radicata.
Nel tragitto dalla stazione al duomo si attraversano due piazze in particolare, Schillerplatz e Gutenbergplatz, intitolate a due personaggi chiave nella storia e nella cultura tedesca. Il drammaturgo e filosofo non ha legami particolari con la città, mentre l’inventore della stampa è nato e ha vissuto a Mainz, lasciando un’importantissima eredità culturale, che oggi si ritrova nell’università, nei musei e nelle tante librerie e biblioteche della città.
Basta girare un angolo per trovarsi di fronte all’imponente duomo. Essendo in prossimità del Natale, le principali piazze cittadine sono già piene di decorazioni. Non fa eccezione – anzi! – la zona del duomo. Eppure ciò che per primo attira la nostra attenzione è l’enorme mercato che lo circonda: si inizia con un paio di bancarelle di cibo tradizionale, per poi arrivare a frutta, pesce, verdure. Un mercato in piena regola che si sviluppa tutto intorno al duomo e attrae chiunque: curiosi, famiglie e gente che, a tutti gli effetti, fa la spesa.
Il duomo, intitolato ai santi Martino e Stefano, è tra le più importanti costruzioni romaniche nella zona ovest della Germania, oltre ad avere importanti legami storici con il Sacro Romano Impero. Mainz era infatti uno dei centri più importanti del medioevo nella zona del Reno.
Per visitare la città ci vorrebbe anche il pomeriggio: il palazzo Biebrich, il museo Gutenberg, parchi e altre zone storiche. Ma la nostra priorità è un altro impianto, la Opel Arena. Lo stadio cittadino. E che stadio.
Per arrivarci dal centro città, dove passeggiavano tranquillamente tifosi di Mainz e Borussia Dortmund fianco a fianco, con una birra in una mano e un bratwurst nell’altra, partono appositamente dei bus navetta. Dopo una decina di minuti di viaggio si intravede, in mezzo al nulla più assoluto, la Opel Arena, costruita letteralmente in mezzo ai campi. Per raggiungerla appena scesi dalla navetta (gratuita, da sottolineare) serve ancora una passeggiata di cinque minuti. Sempre in mezzo ai campi.
L’impianto è moderno, lo si vede già dall’esterno e ne abbiamo conferma anche all’interno. Costruito nel 2011, è uno degli stadi più nuovi di tutta la Germania, forse anche uno dei più moderni. Non si direbbe, vedendo l’interno: relativamente piccolo (33mila spettatori), costruito ancora in vecchio stile, compatto e non particolarmente appariscente. Ma funzionale al calcio.
Per l’occasione, un match di cartello contro il Borussia Dortmund, sulle tribune si sono viste anche tante sciarpe giallonere, ma il tifo del Mainz si è fatto comunque sentire a gran voce. La squadra è fortemente identificata con la città, non ha un passato glorioso (prima promozione in Bundesliga nel 2004) ma si sta ritagliando sempre più uno spazio.
Attira inoltre fan da tutta la Germania: uscendo incontriamo un gruppo di appassionati provenienti da fuori, uno tifoso del Gladbach, uno del Bayern e uno neutrale. “Non andiamo spesso allo stadio ma eravamo curiosi di venire qui”, ci dicono. Beh, dopo aver passato un pomeriggio così, peraltro con la vittoria del Dortmund, come possiamo biasimarli?
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