Nella Coppa d’Africa delle sorprese si affrontavano, in un ottavo di finale molto interessante, Madagascar e Congo. I ragazzi di Dupuis, alla loro prima partecipazione, hanno sorpreso tutti vincendo il girone davanti alla più quotata Nigeria; anche la nazionale guidata da Ibenge, passati come una delle migliore terze, è riusciti in un piccolo miracolo. E’ stato un match divertente, ricca di occasioni da goal; alla fine ha avuto la meglio il Madagascar che ha avuto la meglio nella lotteria dei calci di rigore. Il sogno Coppa d’Africa continua; ai quarti una tra Ghana e Tunisia.
Madagascar, continua il sogno
La semplice partecipazione alla Coppa d’Africa rappresentava già una vittoria; il Madagascar sta cullando un vero e proprio sogno; dal primo posto nel girone alla qualificazione ai quarti di finale. Obiettivo difficilmente pronosticabile ad inizio competizione vista l’inesperienza in partite di un certo livello. Vero e proprio protagonista del miracolo è Dupuis; il tecnico, con il suo 4-3-1-2, sta stupendo un continente intero. Un gioco semplice, per certi versi scolastico ma estremamente efficace. Passa tutto da Anicet, il metronomo della nazionale; la sua intelligenza tattica è accompagnata dal dinamismo e la fisicità di Amada e Raveloson. Dalla trequarti in poi arriva la qualità con un tridente completo formato da Nomenjanahary e le due punte brave a completarsi.
Dove può arrivare questo Madagascar? Difficile dirlo. Ad inizio competizione non avremmo scommesso un euro sul loro passaggio del turno. Partita dopo partita hanno dimostrato di poter dire la loro e, arrivati a questo punto, nulla è precluso. Il sogno continua e chissà che non possa durare fino alla finale.
Congo, delusione dal dischetto
Sarebbe stato meglio uscire nei novanta minuti. Dire addio alla competizione ai calci di rigore fa male, specie dopo aver raggiunto il pareggio all’ultimo respiro. Dagli undici metri il talento viene meno ma quello che conta è la freddezza è i giocatori del Madagascar ne hanno avuta di più. Gli errori di Tisserand e Bolasie sono stati fatali; resta la delusione per una qualificazione sfuggita dagli undici metri.