
Il mondo del calcio piange la scomparsa di Bruno Pizzul | ANSA/CIRO FUSCO - Footbola
Il calcio oggi piange una delle sue voci più iconiche: quella di Bruno Pizzul. Il ricordo di un giornalista sportivo che ha fatto sognare gli italiani

È morto Bruno Pizzul, leggendaria voce del calcio italiano, a 87 anni. Con lui, se ne va un simbolo del giornalismo sportivo, protagonista di momenti indimenticabili della Nazionale Azzurra. Celebri le sue telecronache, come il famoso “Baggio… goooool!” ai Mondiali 1990. La notizia della sua scomparsa, avvenuta all’ospedale di Gorizia, ha colpito profondamente il mondo del calcio e non solo. A pochi giorni dal suo 87esimo compleanno, il noto telecronista e giornalista sportivo lascia un vuoto incolmabile nel cuore degli milioni di appassionati. Pizzul è stato un narratore d’eccezione delle gesta della Nazionale italiana, riuscendo a raccontare le emozioni e le tensioni delle competizioni calcistiche più importanti.
Una carriera costellata di successi
Originario di Udine, entrò in Rai nel 1969 dopo un passato da calciatore. Iniziò a giocare nella squadra parrocchiale di Cormons, la Cormonese, per poi passare alla Pro Gorizia. Divenuto professionista, ricopriva il ruolo di centromediano e nel 1958 venne ingaggiato dal Catania. Vestì anche le maglie di Ischia, Udinese e Sassari Torres.
Dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza, insegnò nelle scuole medie prima di entrare in Rai attraverso un concorso. Il suo debutto nelle telecronache avvenne l’8 aprile 1970 durante Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia disputato a Como, anche se iniziò a commentare solo al 16esimo minuto per un ritardo causato, come ha raccontato lui stesso, dal suo collega e amico Beppe Viola.
Nel 1972 raccontò la sua prima finale internazionale, l’Europeo vinto dalla Germania Ovest sull’Unione Sovietica per 3-0. L’anno successivo fu la voce della vittoria del Milan in Coppa delle Coppe, mentre i suoi ultimi successi internazionali commentati risalgono al 1999, con Lazio e Parma trionfanti rispettivamente in Coppa delle Coppe e Coppa Uefa.
Fu anche il telecronista della tragica finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool all’Heysel, il 29 maggio 1985. Un’epoca in cui il calcio italiano dominava la scena europea, con la Serie A protagonista e vincente nelle competizioni continentali.
Un’eredità duratura
Nonostante il suo ritiro dalle telecronache nel 2002, Pizzul ha continuato a essere una figura di riferimento nel mondo della televisione, partecipando a programmi storici come “Domenica Sprint“ e “La Domenica Sportiva“. La sua presenza è stata fondamentale anche durante la vittoria dell’Italia di Mancini a Euro 2021, dove ha celebrato il trionfo con un entusiasta “Siamo campioni d’Europa!“.
Bruno Pizzul non è stato solo un telecronista, ma un simbolo di un’epoca. La sua eredità continuerà a vivere attraverso le generazioni di giornalisti e appassionati che hanno avuto il privilegio di ascoltarlo. La sua voce, unica e inconfondibile, rimarrà per sempre nei cuori di chi ama il calcio e lo sport in generale.