Al via le final eight di Europa League con l’Inter unica italiana protagonista; i nerazzurri, dopo aver eliminato il Getafe, si trovavano di fronte i tedeschi del Bayer Leverkusen. Match completamente diverso rispetto a quello disputato contro il club spagnolo visto le caratteristiche dei ragazzi di Bosz a cui piace proporre calcio anche a discapito della fase difensiva. I novanta minuti hanno evidenziato la netta differenza tra le due squadre; in semifinale ci va l’Inter (affronterà la vincente Shakhtar e Basilea) mentre le Aspirin continuano a mancare il definitivo salto di qualità.
Una vittoria per andare in semifinale e continuare il cammino verso la conquista dell’Europa League; il due a uno sul Leverkusen deve comunque portare delle riflessioni. L’Inter, infatti, ha tenuto vivo il match fino al rigore; nel corso della gara sono state tante le occasioni fallite e in Europa bisogna essere il più cinici possibile o si rischia di essere punti. Alla fine, però, conta il risultato e i nerazzurri hanno ottenuto il passaggio del turno. Successo in cui Conte ha trovato, finalmente, il vero Eriksen; il danese, entrato nella ripresa, si è reso protagonista di una mezz’ora di assoluto livello sia in fase di costruzione sia in aiuto alla difesa nel forcing finale del Leverkusen. Dopo dieci anni l’Inter torna a giocarsi una semifinale europea; la strada verso la coppa è ancora lunga ma Lukaku e compagni hanno tutte le possibilità per chiudere la stagione alzando un trofeo.
Il solito Leverkusen; i ragazzi di Bosz dimostrano tutti i loro difetti nel quarto di finale di Europa League. Le Aspirin cadono a causa di una fase difensiva da film horror. I nerazzurri creano occasioni a ripetizione, in ogni modo, e alla fine il punteggio poteva essere molto più pesante per Havertz e compagni. Proprio il giovane talento non è bastato ad evitare la sconfitta con conseguente eliminazione. Termina qui, dunque, la stagione di un Bayer incapace di diventare grande.
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