In queste ore il Siviglia ha chiuso la trattativa più costosa della propria storia: sono serviti 20 milioni di euro per portare al Sanchez Pizjuan Luis Muriel dalla Sampdoria per una scommessa tanto affascinante quanto rischiosa.
Muriel e la Colombia sivigliana: l’eredità di Bacca
Due estati fa lasciò il Siviglia Carlos Bacca, partito per Milano per vestirsi di rossonero e quel vuoto non è stato superato nelle due stagioni successive. Il Siviglia ha giocato un ottimo calcio sia durante l’ultimo anno di Emery, sia nella scorsa stagione con la guida di Sampaoli ma in entrambe le occasioni si è sentita la mancanza di un bomber capace di spostare gli equilibri per un definitivo salto di qualità. Nella prima parte di questo biennio ci furono i fallimenti di Fernando Llorente e Ciro Immobile, compensati solo da una stagione eroica di Gameiro che riuscì a portare al Sanchez Pizjuan l’ennesima Europa League dopo la “retrocessione” causata dal terzo posto nel girone di Champions; nell’ultima stagione sono andati in gol in tanti ma l’assenza di un vero centravanti (Vietto e Jovetic non si sono dimostrato adattissimi nel reggere il reparto in solitaria) ha pesato sull’economia della stagione che dal sopraggiungere della primavera in poi è andata via via scemando.
Il vuoto lasciato da Carlos Bacca c’è stato ed ha inciso seppur in maniera non evidente. Nell’immaginario collettivo della realtà sevillista serve ancora un attaccante di quel profilo, capace di attaccare la profondità e trascinare dietro di sé le difese. Ed ecco che da un colombiano che ha scritto la storia si passa ad un altro colombiano che la scriverà, o che quantomeno ha cominciato a farlo già da subito. Già perché le cifre sono già da record anche se per ora riguardano solo il prezzo del cartellino.
Se dall’altra parte del Guadalquivir dicono che “La vita è la cosa che più assomiglia al Betis“, si può affermare che Muriel è il giocatore che più di tutti assomiglia a Bacca.
Entrambi della costa atlantica, entrambi cresciuti nell’Atletico Junior di Barranquilla, entrambi passati per l’Andalusia prima e per l’Italia poi. Sono tante le cose che accomunano Carlos Bacca a Luis Muriel ed è anche per questo che le aspettative per l’ormai ex sampdoriano sono tantissime.
A Siviglia, piazza con una passione senza eguali in Spagna ed in Europa, attendono un calciatore in grado di incidere i maniera pesante sia in Liga che in Champions, uno che possa raccogliere con dignità quel ruolo e prendersi la scena in una piazza che fornisce tutto l’indispensabile per sentirsi a proprio agio. L’eredità del suo connazionale ed amico Carlos Bacca dovrà essere più un onore che un peso.
Il salto di qualità per una carriera mai esplosa
Luis Muriel in carriera ha sempre messo in mostra ottime qualità senza però poi dare continuità alle sue prestazioni a causa di un fisico non troppo gentile con lui e ai tanti infortuni che ne conseguono. L’ultimo anno però è stato il migliore della sua carriera sia per numeri che per rendimento: certo, quel maledetto ennesimo infortunio gli ha tagliato il finale di stagione ma gli 11 gol in Serie A conditi da partite ampiamente convincenti lo hanno reso finalmente un attaccante di primissimo piano per gli standard di un campionato severo con gli attaccanti come quello italiano.
Il salto a Siviglia è una scommessa per tutti: per lui che va a giocare in una società vincente che partecipa alla Champions League con l’ambizione di centrare i quarti di finale; per il club che ha puntato e tanto su di lui credendo in quelle qualità sempre più evidenti.
Per costruzione ed idee la squadra allestita da Berizzo sembra adatta a lui: un calcio che si gioca in velocità, dove il centravanti è messo in condizione di dare le spalle alla porta con molta meno frequenza e in cui il dialogo con gli esterni del tridente e con i centrocampisti è molto più sviluppati rispetto ad altri sistemi di gioco, è sicuramente il miglior modo per sfruttare le qualità di questa punta moderna ma abbastanza atipica alla prima vera esperienza da protagonista in Liga (con il Granada appena arrivato in Europa disputò solo 7 spezzoni di gara).
Una stagione da protagonista da affrontare assieme ai migliori d’Europa nel campionato più importante del mondo: il salto di vuoto di Luis Muriel a caccia del definitivo salto di qualità.