In una Copa América dominata dalla figura di Lionel Messi c’è stato spazio per pochi altri attori protagonisti. E se bisogna cercarli al di fuori dell’Argentina, che comunque è stata trascinata anche dalle parate di Dibu Martínez, le giocate di De Paul e il gol di Di María, allora non c’è dubbio che il giocatore da approfondire è Luis Díaz della Colombia.
Autentica rivelazione di questa Copa, dopo un anno al Porto sicuramente positivo ma che non gli aveva gettato addosso quei riflettori che si è meritato durante le quattro settimane passate in Brasile. Alla sue edizione non è mancato nulla: le grandi prestazioni di insieme come quella col Perù, il grande spot come lo stupendo gol in rovesciata al Brasile, un riconoscimento come la medaglia di bronzo vinta nella finale terzo quarto posto. Anche nella gara dell’eliminazione contro l’Argentina è stato il migliore in campo della Cafetera, autore del gol che ha prolungato la sfida ai calci di rigore, con tantissimi spunti individuali che hanno messo in crisi la difesa albiceleste.
Di fatto non partiva neanche come titolarissimo in una squadra che ha sì variato molto, ma che tendeva a far ruotare la punta da mettere assieme a Zapata e Cuadrado, con una predilezione per Borré sin dalla prima partita. Eppure Luis Díaz, tecnico e imprevedibile, ha trovato la quadra per vivere delle settimane di altissimo rendimento e guadagnarsi un posto nella Top 11 del torneo in attacco al fianco di messi e Neymar, non due qualunque.
Ha le caratteristiche dell’esterno che fa la differenza oggi: l’allungo brutale per resistere ai ritmi intensi del calcio di oggi, ma anche la qualità tecnica per trovare la grande giocata da fermo. Il Porto sa di avere in casa un gioiello e ancora una volta ha colpito bene sul mercato: probabilmente qualcuno andrà anche a bussare alla loro porta trovando però solamente risposte negative o prezzi fuori mercato, da buona tradizione dei Dragões. In ogni caso per un ragazzo ancora relativamente giovane di 24 anni, potrebbe essersi aperta la fase decisiva della sua carriera dove entrare ufficialmente tra i grandi calciatori in giro nel calcio europeo.
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