Con La Liga virtualmente chiusa dal Barça e le premature eliminazioni dalla Champions League e dalla Copa del Rey, non resta nulla al Real per cui lottare. Saldamente tra le prime 4 spagnole, la stagione non è stata compromessa al punto da mettere in discussione la qualificazione alla prossima Champions, per fortuna. Dunque, a 9 gare dal termine del campionato, ciò che i tifosi e gli appassionati chiedono alla squadra di Zidane è che il Real Madrid torni a fare il Real Madrid.
Dopo 5 anni senza precedenti nel calcio moderno, l’impatto con la realtà è stato devastante per il Real Madrid, e si è palesato sotto forma dei tuoi tecnici Lopetegui e Solari. Il mercato non ha aiutato e il corso della stagione ha dimostrato quanto si sia sottovalutata la cessione di Cristiano Ronaldo. Forse però, cadere così in basso ha aiutato Florentino Perez a realizzare il suo sogno di veder Zidane guidare ancora a lungo il Real Madrid. Non possiamo sapere cosa succederà durante la prossima finestra di mercato nella capitale spagnola, nonostante tutti si aspettino una campagna faraonica. Ciò che al momento conta è il ritorno di un personaggio fondamentale, la cui sola presenza è in grado di influenzare positivamente sia tifosi che calciatori.
Non siamo certo ai livelli degli anni precedenti, ma a suo modo Zidane ha già cambiato il Real Madrid. Nella sua “nuova” prima aveva scelto di affidarsi totalmente ai “vecchi” restituendo la titolarità a Keylor Navas, Marcelo, Isco, Asensio e Bale in favore di Courtois, Reguilón, Casemiro, Lucas Vazquez e Vinicius. Scelta comprensibile e che ha premiato con 2-0 firmato Isco e Bale. Il primo step dunque per ricostruire il nuovo Real è quello di ripartire dalle certezze, che hanno ancora molto da offrire e rispecchiano il top nei rispettivi ruoli a livello europeo.
Oggi, invece, in una domenica sera in cui tutti si aspettavano di vedere il solito Real Madrid, Zidane ha stupito. Gli investimenti del Real Madrid forse non si sono integrati al meglio, ma sicuramente c’è del materiale su cui lavorare. Ed ecco che passiamo al secondo step della ricostruzione blanca: gli esperimenti. Le sorprese non sono mancate, a partire dalle scelte dei titolari. In porta ha schierato suo figlio, che aveva esordito nell’ultima di Liga lo scorso anno contro il Villarreal per poi vedersi declassare nel Real Madrid Castilla da Julen Lopetegui. Nessuna raccomandazione, il figlio Luca ha fatto veramente bene nella stagione ’18-’19. In mediana ha cambiato totalmente il trio formato da Casemiro-Modric-Kroos, proponendo Llorente vertice basso con Isco e Ceballos ai suoi lati. Da segnalare inoltre la prima titolarità di Brahim Díaz, il rinforzo di gennaio di un Real Madrid che poi non gli ha concesso minuti per 2 mesi. Valverde e Mariano Díaz sono gli altri a cui Zidane sembra essere interessato per la squadra futura, viste le due doppia occasioni che ha concesso loro in altrettante partite.
L’avversario odierno era un Huesca con poco o nulla da perdere. L’ultima posizione è quasi irrecuperabile e la faccia, questa sera, era quella di chi difficilmente giocherà ancora al Bernabeu. I ragazzi di Francisco Rodríguez hanno dato tutto segnando due gol a un Real Madrid sperimentale e imponendo il punto del pareggio fino alla rete bellissima di un eterno Benzema.
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