Sette sconfitte nelle ultime dieci di campionato prima della vittoria nel recupero contro il Dijon. Il Lorient era chiamato a dare continuità ai tre punto dello Stade du Moustoir nella peggior gara possibile. Il PSG si presenta da solo, ma se ha un difetto è quello di piacersi troppo nei momenti sbagliati. Tralasciando le alterne fortune europee della sua storia, la quinta sconfitta di questo campionato matura proprio da qui. Una gara rimontata in qualche modo grazie a due (sacrosanti) rigori e buttata all’aria proprio quando gli ultimi sedici metri della squadra di Pélissier sembravano presi d’assalto. Ai parigini è mancata la zampata finale per mettersi alle spalle una partita più ostica del previsto. Les Merlus erano ultimi a pari merito con Dijon e Nimes e il PSG era chiamato a vincere per non rischiare di trovarsi davanti sia OL che Lille, impegnato subito dopo contro lo stesso Dijon.
La girata in area di Kurzawa e il missile alle stelle di Mbappé poco prima della rete decisiva di Moffi sanno di occasione sprecata. Moffi, si diceva. L’attaccante nigeriano ha segnato il suo quinto gol in cinque partite involandosi da solo davanti alla porta di Sergio Rico appena dopo la doppia occasione che ha visto protagonista Gravillon. Sarebbe potuto essere proprio l’ex Inter e Pescara l’uomo-partita, ma la punizione larga di poco e lo sconclusionato stacco di testa dopo la percussione di Chalobah glielo hanno impedito.
Quello che ha reso il Lorient un cliente molto scomodo, al netto delle tante ‘giornate NO’ in casa PSG, è stata l’estrema convinzione di potercela fare. Subire la rimonta su rigore dopo un ottimo primo tempo avrebbe potuto minare le certezze del Lorient che si è stretto ancora di più tenendo alta la pressione tanto prima quanto dopo i gol parigini. Lauriente ha da subito attaccato Kurzawa e Kimpembe creando le prime crepe nella difesa, Grbic ha fatto a sportellate laddove ha potuto provandoci in un paio di occasioni da fuori e soprattutto servendo di fino l’assist a capitan Abergel per il vantaggio. Le Fee è stato infine abile a tenere alto il ritmo dei suoi mettendo in scacco Paredes in più occasioni: dai suoi piedi sono nate almeno due verticalizzazioni che hanno allungato ancora di più le maglie dei campioni di Francia.
L’unico giocatore che ha messo realmente la firma sulla partita per il PSG è stato Neymar. La doppietta su rigore è la punta dell’iceberg dell’ennesima partita da leader: ha preso iniziativa laddove non hanno osato gli spenti Mbappé e Di Maria e ha servito Icardi con estrema precisione in occasione del tuffo di testa che ha esaltato i riflessi di Dreyer. Dal brasiliano sono arrivati i pericoli più concreti e la scossa che ha permesso la prima rimonta della squadra di Pochettino. La coppia Kehrer-Kimpembe non ha girato come sperato e Sergio Rico ha dovuto rispondere presente in qualche occasione di troppo per i gusti dello stesso allenatore ex Tottenham.
Di fatto, Pélissier ha vinto la gara più difficile sfruttando a pieno le risorse della panchina. Prima del buzzer-beater di Moffi, era arrivato il 2-2 di Wissa che era penetrato divinamente nelle maglie parigine dopo un triangolo con lo stesso Moffi. La freschezza di Chalobah, inoltre, ha impartito alla mediana centimetri e esplosività: doti necessarie per non cedere a una squadra tecnicamente più dotata. Il Lorient-Express riparte e la prossima sfida di Pélissier sarà espugnare Roazhon Park in una sfida delicatissima.
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