Dopo quattordici lunghissimi anni la Lokomotiv Mosca torna campione di Russia. Un titolo difficilmente pronosticabile a inizio torneo con i “ferrovieri” che hanno saputo unire nel migliore dei modi vecchie glorie e giovani interessanti. È il titolo soprattutto di Yuri Semin, alla sua quarta esperienza da tecnico dei rossoverdi, capace di creare una squadra poco spettacolare ma tremendamente concreta.
Solo diciannove gol subiti fanno capire il fantastico muro difensivo creato dai moscoviti e dove non ci arrivava la tattica ci pensava un grande Guilherme a sventare le occasioni avversarie. Il brasiliano naturalizzato russo è stato sicuramente uno degli uomini in più nella Lokomotiv e si è rivelato probabilmente come il miglior portiere della Prem’er Liga 2017-18. In difesa il veterano Ćorluka ha potuto trionfare in campionato dopo sei anni di sofferenze sfruttando anche un grande compagno di reparto, il georgiano Kvrikvelia. Il suo acquisto a febbraio dell’anno scorso dal Rubin Kazan si è rivelato decisivo e con il croato ha formato un duo difensivo ben oliato e difficile da superare. Capitan Igor Denisov è stata la mente della squadra, mentre Tarasov e Kolomeitsev sono stati utilissimi faticatori del centrocampo.
E ora la nota più lieta della stagione con la rinascita quasi insperata di Jefferson Farfán. Dopo l’addio allo Schalke 04 il peruviano sembrava essere entrato in un tunnel senza via d’uscita con l’approdo all’Al Jazira e vari mesi di completa inattività. La Lokomotiv gli ha dato l’opportunità del rilancio e l’ha sfruttata al massimo diventando l’uomo in più della squadra di Semin. Sugli esterni i gemelli Aleksey e Anton Miranchuk sono stati fondamentali per le ripartenze in contropiede ma probabilmente il migliore della stagione è stato Manuel Fernandes. L’assenza per infortunio del portoghese è coincisa con il momento più difficile della Lokomotiv quando il campionato sembrava essere rimesso in discussione. L’idolo della RZD Arena è rientrato nel finale per poter coronare il suo sogno dopo quattro anni passati a Mosca. Ari e Éder hanno faticato molto e spesso sono finiti in panchina entrambi dando a Farfán il ruolo di finto centravanti, ma il portoghese è l’uomo della storia e dopo il gol vittoria contro la Francia a Euro 2016 è sua la firma a tre minuti dalla fine della gara con lo Zenit a consegnare il titolo ai suoi.
Da Ovchinnikov a Guilherme, da Loskov a Manuel Fernandes, da Izmailov a Farfán, tanto è cambiato rispetto al 2004 e ci sono stati tanti anni bui, ma per tornare a vincere la Lokomotiv è dovuta tornare al suo condottiero degli unici titoli del 2002 e 2004, Yuri Semin.
I “ferrovieri” di Mosca ora possono gioire anche per esser tornati in Champions e dopo tredici anni è una soddisfazione immensa. La prossima Prem’er Liga sarà ancora più difficile e chissà quanti andranno via dalla RZD Arena e quanti volti nuovi arriveranno, ma oggi non è tempo di programmi, è solo tempo di festeggiare dopo quattordici lunghissimi anni.