Solo un pareggio per il Liverpool, un risultato che non può accontentare i tifosi dei Reds, vista la vittoria del City. Ancora senza Arnautovic, il West Ham rimedia alla situazione con Chicharito prima punta, ma le assenze sono di casa anche a Liverpool. Dopo un aver sbloccato la gara con Manè – seppur viziato da un fuorigioco – i Reds sprecano l’opportunità di andare a +7 dagli uomini di Guardiola, e il quinto goal di Antonio in 7 partite contro i ragazzi di Klopp ha messo i bastoni tra le ruote a Van Dijk & Co. Perciò ecco spiegati alcuni motivi di come e perché il Liverpool non è riuscito a vincere contro gli Hammers.
Matip e Milner in più, ma con Arnold e Gomez in meno.
A inizio partita Anderson è sulla stessa fascia di Milner, un giocatore fisico che interrompeva sul nascere ogni invettiva dell’ex Lazio. Pellegrini dunque decide di farlo svariate tra sinistra e destra a seconda della situazione: in questo modo i due terzini del Liverpool hanno pochi riferimenti e subiscono, ovviamente, i veloci contropiedi del West Ham. Anche Klopp ha dei problemi con l’infermeria come abbiamo già anticipato: senza Alexander Arnold sulla fascia destra il Liverpool soffre, e l’assenza prolungata di Gomez ha aumentato ancora di più le preoccupazioni dell’ex tecnico del Dortumd, che con Gomez stesso in campo ha visto la propria squadra subire solamente 5 reti in 13 partite
Pellegrini ha agito da stratega: il West Ham ha sfruttato uno dei punti deboli del Liverpool nelle ultime partite cioè i calci piazzati. 3 punizioni, 3 occasioni limpide per gli Hammers.
La prima è da dove viene il goal del pareggio di Antonio: Noble fa un mezzo blocco su Keita che non riesce a seguire il centrocampista avversario che poi andrà in porta.
Schema perfetto, studiato nei minimi dettagli, cercando di mettere in difficoltà Keita, che spesso è l’anello debole nelle marcature dei calci di punizione.
Esempi perfetti di schema anche nelle altre punizioni laterali
In entrambe le azioni, prima Chicharito poi dice provano a segnare il goal del vantaggio, ma ciò che incuriosisce sono ancora una volta gli errori della difesa del Ljverpool.
I singoli che fanno la differenza
Dei Reds che sono partiti bene, con una difesa organizzata che concludeva spesso con la porta inviolata. Klopp ha plasmato dunque una squadra seguendo la sua solita filosofia calcistica: pressing e aggressività, il suo stile e ovviamente il modo di giocare che ha espresso anche contro il West Ham. Cosa è mancato? Nonostante le ottime qualità tecniche di Salah e Firmino, i due fuoriclasse Reds oggi hanno sbagliato molto. Passaggi lenti, giocate eseguite in modo lezioso: negli ultimi 20 metri Firmino e Salah hanno agito con troppa leggerezza, cosa insolita per loro due, viste le qualità pazzesche, specialmente nel sistema del Liverpool.
Poca lucidità e freddezza. I Reds hanno peccato anche di questo, dimostrazione di ciò la rete divorata da Origi nei minuti di recupero. In mezzo al campo per 45 minuti, Keita ha giocato in modo timido, mostrando maggiore sicurezza nel secondo tempo. Demeriti del Liverpool ma meriti del West Ham: anche questo match è stato una ennesima dimostrazione dell’ enorme crescita di Rice, anche oggi padrone del centrocampo.
Klopp regala così un importante vantaggio al City. La Premier dunque aumenta di intensità e chissà se il Liverpool riuscirà a conquistare la sua prima Premier League, dopo 29 anni che i Reds sono a secco.
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