Che il Liverpool di questa stagione sarebbe stato ad immagine e somiglianza del suo esplosivo tecnico Klopp lo avevamo capito fin dalla prima partita, da quel rocambolesco 4-3 in casa dell’Arsenal che aveva già messo in chiaro molte cose. All’undicesima giornata i Reds continuano ancora a stupire e a regalare spettacolo, facendo sognare i suoi tifosi con quel primo posto catapultandoli indietro nel tempo all’epoca d’oro di Paisley. Il 6-1 rifilato ai danni del Watford di Mazzarri è la lampante conferma di un Liverpool più vivo che mai, pronto a salire nuovamente sul trono d’Inghilterra grazie alla trasformazione di Klopp, il vero artefice di queste ottime prestazioni.
30 reti segnati in 11 giornate, quasi 3 in ogni partita: è decisamente l’attacco il punto forte di questo nuovo Liverpool. Klopp è riuscito a creare una speciale sintonia fra i nuovi innesti e gli elementi già presenti dando vita ad una squadra che riesce a mandare in rete quasi tutti gli interpreti, come dimostrano i numeri: Coutinho, Firmino, Milner e Mané sono i capocannonieri della squadra con 4 reti a testa, appena un gradino più in basso c’è invece Lallana. Un attacco stellare seppur senza acclamati top player, che coinvolge anche gran parte dei centrocampisti e qualche difensore come Lovren, autore già di due reti in stagione.
Ma non è soltanto l’attacco esplosivo ad aver portato il Liverpool fino alla vetta. Accanto agli svariati gol e alle giocate da sogno c’è un Jordan Henderson ritrovato grazie alla fiducia e ai consigli di Klopp. Il centrocampista ha iniziato la stagione nel migliore dei modi, trovando anche un gol da cineteca nella gara contro il Chelsea. Grinta, precisione e tanto carattere: Henderson è il vero metronomo della squadra, il giocatore capace di dettare i tempi e far salire i compagni, il vero direttore d’orchestra di un centrocampo che, assieme a Lallana e Emre Can, è uno dei più completi di tutta la Premier League.
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