Non era mai salito così in alto il Liverpool in tutta la sua storia: ci sono volute sei Champions League vinte prima di conquistare anche il titolo di Campione del Mondo, un trofeo maledetto che non era mai riuscito a vincere prima di oggi.
Ed effettivamente la storia stava per voltare ancora una volta le spalle ai Reds nella finale contro il Flamengo, fotocopia di quella del 1981 che però si concluse per 3-0 in favore dei brasiliani. Ma oggi la squadra del popolo di Rio de Janeiro non è riuscita a opporsi a una sorte che sembra già scritta: mai come in questa stagione il Liverpool sembra essere destinato a sfatare tutti i tabù, a cominciare da quello che non gli permette di sedersi sul trono d’Inghilterra da trent’anni. Nel 2019 il Liverpool semplicemente non ha sbagliato un colpo, grazie alla programmazione perfetta di Jurgen Klopp che ha restituito la speranza a una squadra che non riusciva più a rispettare il blasone di un tempo.
La Champions League vinta lo scorso giugno è l’apice di un capolavoro senza sbavature, arrivato forse quando davvero nessuno se lo aspettava: se nel girone i Reds avevano faticato un po’ per ottenere il passaggio agli ottavi, la semifinale contro il Barcellona con tanto di rimonta ha fatto capire a tutti che quella coppa sarebbe ritornata presto dalle parti di Anfield, diventata la casa perfetta per una squadra che lì non sa più perdere. E anche se il mercato praticamente immobile in estate aveva fatto desistere qualcuno dal puntare una sterlina sul Liverpool campione, ancora una volta Klopp si è divertito a smentire e a meravigliare con la sua armata invincibile che sta frantumando record su record.
Come se tutto ciò non bastasse, questo Mondiale per Club ha messo di nuovo in chiaro una cosa: per i Reds questa è la stagione in cui tutto è possibile, anche i sogni più difficili da raggiungere. E come potrebbe essere diversamente con una squadra così, capace di vincere, regalare spettacolo ma anche soffrire, una componente che negli ultimi anni era venuta a mancare. Anche con il Flamengo il Liverpool ha dovuto stringere i denti fino alla fine del secondo tempo supplementare, contro un avversario che di tornare in Brasile con una sconfitta proprio non aveva voglia. Soltanto l’ennesimo colpo di grazia inflitto da Roberto Firmino ha fatto calare il sipario sulla competizione che ha regalato ai Reds il terzo titolo in questo anno meraviglioso. Per chiudere la stagione adesso serve soltanto l’ultimo passo: mentre il Qatar si colora con le note di You’ll never walk alone, il pensiero va inesorabilmente alla Premier League, l’ultimo sogno da coronare per scrivere la storia.
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