Non poteva ricominciare in modo peggiore il campionato del Liverpool: prima della sosta per le nazionali gli uomini di Klopp avevano rifilato un pesantissimo 4-0 all’Arsenal, spento e poco prevedibile per poter competere contro una squadra così veloce e ben posizionata in campo. Però si sa, chi di poker ferisce di pokerissimo perisce e così, dopo una pausa trionfale in cui tutti avevano esaltato la splendida condizione dei Reds, ci pensa il Manchester City con un sonoro 5-0 a tranciare di netto le ali da un Liverpool che ha assolutamente bisogno di rialzare la testa il prima possibile per non rendere più difficile il già complicato raggiungimento di un sogno.
Senza Sterling, ex della gara e uomo chiave nelle ultime due partite dei Citizens, Guardiola si presenta all’appuntamento con il tandem d’attacco Gabriel Jesus-Kun Aguero, una coppia già testata nello scorso campionato e che ha messo in crisi la difesa avversaria già dopo 24 minuti, quando proprio l’argentino servito da uno splendido pallone di De Bruyne è riuscito a bucare Mignolet per la prima volta. La reazione del Liverpool è pressoché inesistente: niente ripartenze in velocità, niente fiammate individuali ma soltanto un gioco nervoso e tremendamente prevedibile, coronato dall’espulsione di Mané poco dopo la mezz’ora di gioco a causa di una bruttissima entrata in pieno volto sul povero Ederson, costretto a lasciare il campo in barella per far posto ad un fischiatissimo Claudio Bravo.
Le manovre necessarie per stabilizzare il portiere brasiliano (che, a proposito, potrebbe essersi procurato una brutta frattura della mascella stando alle prime indiscrezioni) portano ben otto minuti di recupero, durante i quali il City trova il modo di raddoppiare con una bella rete di testa di Gabriel Jesus. Ad avvio ripresa è ancora il giovanissimo talento brasiliano a timbrare il cartellino e a portare la partita sul 3-0, risultato che non lascia null’altro da dire: il Liverpool è totalmente assente e, con un uomo in meno, fatica ancora di più a riprendere in mano le redini di una partita ormai gettata al vento.
A confermare la bandiera bianca issata dai Reds ci pensa la doppietta di Sané: neanche gli ingressi del nuovo arrivo Oxlade-Chamberlain, Milner e del giovane centravanti Solanke riescono a salvare Klopp dalla grande disfatta, arrivata proprio nel secondo big match stagionale valido per assicurarsi almeno per ora il secondo posto in solitaria. Troppo deboli a centrocampo, poco incisivi in attacco e con una difesa che lascia spazio a tantissimi dubbi: il tecnico tedesco ed il suo staff dovranno correre presto ai ripari per evitare un’altra stagione da montagne russe, per non veder trasformato un potenziale sogno in un impietoso incubo.
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