Liverpool e Chelsea sono due delle squadre più importanti dell’intero panorama calcistico mondiale ed ogni loro incontro regala sempre grandi emozioni e grande spettacolo a tutti gli amanti di questo sport.
Sarà così questa sera quando alle 21:15, le due squadre scenderanno in campo nella magnifica cornice di un Anfield che anche senza il cuore pulsante rappresentato dai suoi supporters, mantiene il suo inconfondibile fascino.
La partita di stasera sarà una delle più importanti per la stagione di entrambe le squadre, con il Liverpool che non può più permettersi passi falsi e chiamato a riscattarsi dopo 3 clamorose sconfitte di fila in casa e con un Chelsea che, imbattuto da quando è arrivato Tuchel, desidera continuare la sua rincorsa a quella Champions League che è habitat naturale di questi due prestigiosissimi club.
Nella storia di Liverpool e Chelsea non mancano infatti una serie di sfide memorabili nella “Coppa dalle grandi orecchie”, tra queste, ricordiamo oggi il doppio confronto nella semifinale del 2007-08.
Due partite che, mettendola in termini Shakespeariani, presentavano al loro interno tante “play within the play” (Non ce ne voglia Amleto se traduciamo in questo caso con: partite dentro la partita.): il confronto tra Gerrard (21 gol in quella stagione) e Lampard (20 gol), due tra i più forti e rappresentativi centrocampisti box-to-box del calcio inglese, il duello tra due bomber leggendari come Didier Drogba (15 reti stagionale di cui 6 in CL) e Fernando Torres (33 gol, 6 in CL) e la rivalità tra i leader difensivi delle due squadre, Carragher per il Liverpool e John Terry, ovviamente, per il Chelsea.
I primi 90 minuti si giocano ad Anfield, dove i Reds allenati da Rafa Benitez scendono in campo con il 4-2-3-1 con Reina tra i pali, Arbeloa Skrtel Carragher e Aurelio tra i pali, Mascherano e Alonso in mediana, e Kuty Gerrard e Babel nel trio di trequartisti dietro la punta che è il “Niño” Torres; i Blues allenati da Avram Grant si schierano invece con il solito 4-3-3 con Cech in porta difeso da Ashley Cole, Terry, Carvalho e Ferreira, Makelelè mediano, Ballack e Lampard mezze ali e Malouda e Joe Cole ai fianchi della punta Didier Drogba.
La partita, giocata inevitabilmente con molta tensione, si sblocca sul finire del primo tempo grazie ad un gol dell’olandese Dirk Kuyt, che aveva già condannato il Chelsea all’eliminazione in Champions nella semifinale del 2006-2007 segnando il rigore decisivo.
Il secondo tempo procede sulla falsa riga del primo con il Liverpool che gestisce la partita difendendo un risultato, e soprattutto una porta inviolata, che sarebbero importantissimi nell’economia del doppio confronto.
Come si addice però alle sfide, spesso drammatiche, di queste due squadre, al 94 esimo, John Arne Riise infila il pallone nella propria porta regalando al Chelsea un pareggio clamorosamente importante.
Discorso qualificazione dunque rimandato per ambedue le squadre alla gara di ritorno a Londra, allo Stamford Bridge che pochi giorni dopo sarà teatro di una delle più belle ed emozionanti partite tra questi due club.
La vigilia della partita è scossa dal grave lutto famigliare di Frank Lampard; a pochi giorni dalla gara di ritorno, sua madre, purtroppo, muore per via di una polmonite che l’aveva costretta in ospedale negli ultimi 10 giorni della sua vita.
La presenza del numero 8 dei Blues è in dubbio fino agli ultimi minuti antecedenti al fischio d’inizio ma alla fine, Lampard decide di scendere comunque in campo, forse anche per onorare la memoria di quella madre che lo aveva accompagnato, supportato ed aiutato per tutta la sua carriera.
Le formazioni non differiscono molto da quelle dell’andata, le uniche differenze sono Essien e Kalou per Ferreira e Malouda nel Chelsea e Benayoun e Riise per Babel e Aurelio nel Liverpool.
La partita, che si gioca sotto una pioggia torrenziale, inizia con un ritmo totalmente diverso rispetto all’andata. Le due squadre cercano entrambe il gol e creano varie occasioni per ottenerlo; alla fine, come spesso accade quando prima della gara nello stadio suona un determinato inno e la posta in gioco è parecchio alta, a segnare ci pensa Didier Drogba che su una ribattuta di Reina di un tiro di Kalou trova la via del gol.
In questo momento il Chelsea sarebbe in finale, dove troverebbe il Manchester United di Sir Alex Ferguson che è presente sugli spalti dello Stamford Bridge.
Dopo circa 20 minuti della ripresa, il Liverpool trova il pareggio con un gol di Fernando Torres che imbeccato da Benayoun dopo una splendida azione personale, controlla e beffa Cech pareggiando il gol di Drogba e nell’economia della doppia sfida, anche l’autogol di Riise.
Nei successivi minuti, nessuna delle due squadre riesce a trovare il gol che spezzerebbe l’equilibrio e si va così ai supplementari.
Quello che succede negli ultimi 30 minuti della sfida sembra essere il frutto dell’ispirata penna di uno sceneggiatore hollywoodiano ma si tratta più semplicemente del perché il calcio è lo sport più emozionante di tutti.
Al 98esimo, un intervento maldestro di Hyppia costringe l’arbitro a concedere al Chelsea un calcio di rigore: dal dischetto si presenta ovviamente Frank Lampard, lui che quella partita non doveva neanche giocarla. Si presenta dagli 11 metri sotto una pioggia e un freddo spaventoso che nel suo caso non sono causate solo dalle rigide condizioni climatiche di Londra e nonostante tutto, batte Reina e segna il gol del 2-1.
Il numero 8 segna e corre verso i tifosi e poi sommerso da Malouda, Drogba e tutti i suoi compagni, si lascia andare alle emozioni che possiamo solo immaginare quanto siano state forti in quel momento.
La partita va avanti e il Liverpool cerca in tutti i modi di trovare il gol del pareggio, ci sono un paio di episodi discutibili nell’area di rigore dei Blues ma l’arbitro lascia correre e non c’è ancora (fortunatamente o purtroppo, a seconda dei punti di vista) nessuna snervante attesa di un check del VAR.
Al 105esimo, Drogba trova il gol del 3-1 su assist di Anelka chiudendo, apparentemente, la partita.
Apparentemente perché poi, al 117esimo, Ryan Babel tira da oltre 30 metri e complice anche un non impeccabile Cech trova la rete del 3-2 che costringe così le coronarie dei tifosi del Chelsea ad altri minuti di grande sofferenza.
Questa volta però il Liverpool non riesce a trovare l’ennesimo miracolo europeo e alla fine deve arrendersi davanti a Cech, Terry, Lampard e Drogba che riescono così a conquistare la prima finale di Champions della storia del Chelsea.
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