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Liverpool-Atlético, fantasmi e sogni di una rimonta

Quando in Champions League arrivano le partite di ritorno nella fase a eliminazione diretta il termine più in voga è sempre quello di ‘rimonta‘. Missione fallita da Valencia e Tottenham, ma ancora alla portata di Psg e Liverpool: una partita in casa per provare a ribaltare tutto, con gli scenari del passato che sembrano incitare questo tentativo di cambiare le sorti della Champions.

Liverpool e Atlético se guardano all’edizione scorsa hanno sensazioni opposte: perché i Reds grazie a una rimonta, la più spettacolare e incredibile vista un anno fa, hanno staccato il pass per la finale, nel turno sostanzialmente decisivo per portarsi a casa la coppa. L’Atlético invece una rimonta altrettanto clamorosa l’ha dovuta subire, agli ottavi contro la Juventus, con un 2-0 trasformato in 2-3 in una serata di Torino che ha rappresentato il vero incubo di tutta la stagione passata.

Precedenti che incoraggiano il tifo del Liverpool e spaventano quello colchonero: anche perché gli estremi di quest’anno hanno proporzioni decisamente più ristrette rispetto alle due rimonte citate. Il Liverpool rimontò un 3-0 subito in trasferta, l’Atleti appunto perse dopo un 2-0 di partenza. Stavolta il gol di scarto è solo uno, vantaggio esiguo, che però può cambiare la condotta emotiva della partita.

La chiave delle rimonte di Liverpool e Juventus fu l’escalation emotiva della rimonta, quel sogno che prendeva forma minuto dopo minuto grazie ai gol che scatenavano il pubblico di casa. Stavolta invece si parte con presupposti differenti, con un’atmosfera chiara e definitiva dall’inizio: c’è un gol da recuperare o da proteggere a seconda delle prospettive, nessun piano può cambiare. Da capire se sarà un vantaggio per la squadra di Klopp dover rimontare di meno o se lo sarà per quella di Simeone essere già alle corde, costretti a dare il massimo sin dal primo minuto.

In ogni caso i presupposti per una partita di grande componente caratteriale ci sono tutti, che ci sia la rimonta o meno, siamo al cospetto di un ottavo da élite del torneo.

simonegamberini

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