Italia Campione d’Europa Under 17. Azzurrini in cima al continente, spinti lassù dal fenomeno Francesco Camarda, il ragazzo che corre più veloce del tempo. Dopo essere stato il più giovane esordiente della storia della Serie A, entrando in campo a 15 anni, 8 mesi e 15 giorni, il ragazzino ha trascinato gli azzurri sul tetto d’Europa. È nata una stella?
I numeri di Camarda sono da predestinato ma è comunque meglio andarci piano. In primis perché si tratta di un ragazzo a metà strada fra l’essere bambino e adulto e poi perché di gol a caterve nelle giovanili ne è pieno il calcio. In tanti, hanno bruciato le tappe per poi rivelarsi calciatori di livello medio. Dunque, seppure sia oggettivamente difficile rintracciare quindicenni che abbiano esordito così giovani in serie A senza essere poi diventati calciatori professionisti, occorre anche valutare talmente tante variabili da rendere impossibile, nonché ingenerosa, qualsiasi “santificazione” precoce. Non è questione di disfattismo, ma di rispetto per l’età di un ragazzo che si troverà nel frullatore mediatico e dovrà sapersi gestire.
Soffermandosi sul presente, quali sono le caratteristiche di Camarda? Il ragazzo, e forse in questo calcio moderno è un bene, non spicca solo per strapotere atletico un quid che in Primavera è un fattore differenziale ma nel passaggio al calcio professionistico non sposta più di tanto gli equilibri. Camarda ha velocità e tecnica di base, oltre a un fisico già ben strutturato ma che deve ovviamente completarsi e definirsi. Al netto dei numeri monstre, è un calciatore che sa muoversi in area di rigore, non teme, anzi se necessario affronta e vince gli uno contro uno, ha una sensibilità spazio temporale assai sviluppata, che gli permette di liberarsi in aree di rigore sovraffollate e capire dove finirà il pallone. Doti che unite alla freddezza nell’esecuzione, scavano, in teoria, il solco che divide l’attaccante dal bomber.
Resta da capire quanto e se un talento del genere possa restare in Italia? I fenomeni, purtroppo, negli ultimi anni vanno all’estero, dove si gioca e si impara un calcio più redditizio, sotto tutti i punti di vista. Per adesso, non vi sono sirene, nel senso di allarmi, che possano preoccupare il Milan. In casa rossonera attendono fiduciosi e felici il neo campione d’Europa per sottoporgli il primo contratto da calciatore professionista. Scelta che anche il ragazzo sposa volentieri. Non ha alcuna intenzione di lasciare l’Italia dove vede un futuro che aspetta di essere dipinto a colori.
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