“Sono matto, sono matto” indicava sbattendo l’indice sulla tempia anche nei suoi migliori tempi nel calcio europeo: Lisandro Lopez è sempre stato così: un folle, uno che ama il rischio.
E ci vogliono anche coraggio e pazzia oltre che a un’ottima base di tecnica per tentare una rovesciata, o “chilena” per dirla alla sudamericana, a pochi istanti dal fischio finale di un Clasico senza eguali come quello di Avellaneda quando la tua squadra è sotto di un gol nella bollente tana dei nemici di sempre.
Ma Lisandro Lopez è “matto”, lo ha detto mille volte a se stesso, lo ha spiegato altrettante al mondo. In quella rovesciata c’è tutta l’essenza di Lisandro: una vita fuori dal normale, una carriera vissuta sempre col brivido e con la voglia di superare ogni limite. L’uruguagio si è sempre messo in gioco con tutte le maglie che ha vestito e nonostante un carattere non facile da gestire ha sempre dato tutto in ogni situazione.
E allora gli dèi del calcio per un volta hanno premiato coraggio e follia regalando a questo eterno bomber un posto nella storia di uno dei derby più famosi del mondo: il suo pareggio al Libertadores de América di ieri è un gesto tecnico spettacolare, un omaggio ad un eterno bomber.
Il Racing è la piazza giusta per trovare un degno finale ad una carriera brillante, esaltata dagli anni con Porto e Lione che gli hanno regalato fama in Europa anche in palcoscenici important come la Champions. Lisandro Lopez ha ricominciato dall’Academia perché in un posto come Avellaneda dove il calcio conta più della religione un veterano dell’area di rigore trova stimoli e motivazioni per rendere come non mai.
Una grande squadra con obiettivi impotanti: c’è un campionato dove ben figurare e una Copa Libertadores che al Cilindro manca datroppo tempo: gli ingredienti per l’impresa ci sono tutti e Lisandro deve dimostrare di poter essere competitivo in una piazza che vanta già stelle come Milito, Bou e la promessa Romero.
Il gol di ieri dimostra che Lisandro Lopez c’è e vuole essere un trascinatore di questo Racing: un gesto tecnico così bello in una gara così importante per sbloccare mentalmente un calciatore che può fare realmente la differenza.
E allora Lisandro sbatti ancora quell’indice sulla tempia perché sei matto ma quando giochi così fai letteralmente impazzire tutti.