In una giornata di verdetti, in cui abbiamo visto retrocedere matematicamente il Darmstadt (sconfitto per uno a zero all’Allianz Arena dal Bayern Monaco), Il Lipsia si presentava sul campo dell’Hertha Berlino con un solo obiettivo: la vittoria. I tre punti volevano dire qualificazione alla fase a gironi della prossima Champions League; un sogno che, dopo una stagione fantastica in cui i ragazzi di Hasenhüttl hanno anche cullato il sogno Meisterschale, è diventato realtà grazie al quattro a uno dell’Olympiastadion. Se per il Lipsia è una vittoria storica, per l’Hertha è una sconfitta pesante che complica il percorso verso l’Europa League. Per le Alte Dame è la seconda sconfitta consecutiva ma quella di stasera preoccupa visto che i ragazzi di Pál Dárdai sono rimasti con la testa (ma anche con le gambe) negli spogliatoi.
La storia si ripete; frase che si potrebbe usare per l’Hertha Berlino dal momento che gli uomini di Dárdai stanno ripetendo la stessa stagione fatta l’anno scorso: grande partenza, sogno Champions e puntuale calo da dopo la sosta che porta la squadra con l’acqua alla gola per raggiungere l’obiettivo minimo, l’Europa League. Per spiegare il calo della vecchia signore di Germania ci sarà tempo anche perché in questo momento l’Hertha deve compattarsi per finire la stagione al quinto posto (significherebbe qualificazione diretta alla prossima Europa League); obiettivo minacciato dal Friburgo che, vincendo domani, potrebbe scavalcare l’Hertha.
Ormai non è più una sorpresa; in questa stagione abbiamo imparato a conoscere il Lipsia che ci ha fatto innamorare con il suo gioco spavaldo, senza timore di nessuno ma con la voglia di imporre il proprio gioco indipendentemente dall’avversario. Dopo un anno intenso (ad un certo punto ai ragazzi di Hasenhüttl era stato attribuito l’etichetta di anti-Bayern), la squadra può festeggiare una qualificazione storica alla prossima Champions League. E ora bisogna vedere come la squadra si preparerà alla prossima stagione, in cui dovrà sostenere due impegni; in questo momento il Lipsia non ci pensa perché ora bisogna festeggiare un traguardo storico.
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