Sliding doors. Nell’estate 2016 il confronto Lipsia-Bayern era visto come un match tra una neopromossa ambiziosa e chi ha scritto la storia del calcio tedesco. Il trascorrere dei mesi ha svelato una realtà differente. Il progetto RotenBullen non è infatti caratterizzato solo dall’ambizione, ma anche dalla concretezza. Sono bastati pochi mesi di campionato, lo scorso, per far nascere una nuova giovane rivalità tra la squadra più odiata di Germania – logiche questioni di sponsor – e la più titolata. Un paradosso, sotto certi aspetti. Eppure questa sera, alla Red Bull Arena, l’incrocio di fuoco tra i detentori del Meisterschale e colei che lo scorso anno è stata la seconda forza della Bundesliga attira occhi da tutto il mondo, elevandosi a match di cartello dei sedicesimi di finale di DFB Pokal.
Un solo punto separa le due compagini in campionato (20 il bottino del Bayern, a 19 il Lipsia), ma questa sera la classifica di Bundesliga c’entra poco. E’ una gara secca, la prima che pone di fronte queste due squadre profondamente differenti sia per pensiero, che per bacheca. I precedenti sorridono ai bavaresi, che l’anno scorso hanno impartito una lezione di calcio agli avversari nella gara d’andata: 3-0 all’Allianz Arena nell’ultima giornata dell’anno solare 2016. Un pesante ridimensionamento per il Lipsia, tornato coi piedi per terra, mentre Lewandowski trascinava Ancelotti verso il titolo. Nella gara di ritorno, a giochi già abbondantemente fatti, si è potuto assistere ad un pirotecnico 4-5, con tre reti nel finale firmate dai bavaresi: gara prima riaperta, poi pareggiata, infine vinta.
Rispetto alla stagione passata, in campo scenderanno due squadre dai tratti molto simili, con i principali cambiamenti negli interpreti. Kampl ed Augustin sono le principali novità nello schieramento di Hasenhuttl. Lo sloveno affianca a centrocampo Naby Keita, il francese è la spalla di Timo Werner in avanti. Il modulo è il classico 4-2-2-2, occhi soprattutto sulla 4×100 composta dal duo d’attacco e dalle ali: la difesa di Heynckes, sulla carta la titolare, potrebbe soffrire enormemente la rapidità degli avversari. Dall’altra parte, invece, la mossa di Thiago Alcantara trequartista – con Vidal e Martinez in mediana, secondo il Kicker – lascia intuire la volontà del Bayern di creare superiorità numerica a centrocampo: la resistenza del Lipsia sarà messa a dura prova.
Da considerare anche, se non soprattutto, il fattore “gara secca”: non c’è ritorno, non ci sono punti da recuperare, c’è solo un posto agli ottavi di finale di DFB Pokal da conquistare. In 90 minuti o in 120. Per questo, forse, l’ago della bilancia pende verso i bavaresi, ben più abituati a determinate sfide. Esperienza contro spensieratezza, ennesimo tema possibile di una gara di fuoco, di una rivalità nascente che potrebbe caratterizzare i prossimi decenni del calcio tedesco. Lipsia-Bayern, atto terzo. Per il quarto è questione di giorni: sabato in Bundesliga, a campi invertiti, un nuovo confronto.
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