Oggi come dieci anni fa: stesse squadre, nomi diversi ma destini comuni. La seconda semifinale in programma nel tabellone Champions di Lisbona ci propone nuovamente un incrocio franco-tedesco: Lione e Bayern Monaco arrivano all’ultimo tornante esattamente come nell’edizione di 10 anni fa, oltretutto ultima sfida fra le due compagini.
Un calcio completamente diverso, se rapportato al giorno d’oggi: basti pensare che le altre due semifinaliste erano per altri lidi. Il Lipsia vinceva il proprio girone nella NOFV-Oberliga (equivalente al nostro campionato di Eccellenza) mentre il PSG concludeva la stagione con la Coppa di Francia in tasca ma a ben 31 punti di distacco dal Marsiglia campione, a sua volta a +6 dal Lione stesso. Quel Lione che si stava lasciando alle spalle i suoi 7 titoli consecutivi per ritrovarsi nel corso degli anni a venire ad uscire definitivamente dalla lotta più per il titolo ma ad accontentarsi di sporadiche partecipazioni alle coppe europee, come la semifinale persa contro l’Ajax, e di trofei di secondo piano, come la Coppia di Francia e la Supercoppa del 2012.
Questa semifinale risulta l’ideale per lasciarsi alle spalle definitivamente il decennio passato, per provare a ricostruire per gli anni a venire. Tuttavia, c’è da sistemare una pratica non semplicissima come il Bayern Monaco. Una squadra che a novembre si ritrova a dover cambiare l’ennesimo allenatore (l’ottavo diverso in dieci anni) per poi trovarsi diversi mesi dopo a rischiare di poter vincere il terzo trofeo stagionale per un nuovo treble (il secondo della sua storia, come il Barcellona). Anche dieci anni fa la stessa situazione, ma a rovinare i piani dei bavaresi ci pensò un certo Diego Milito nella finalissima di Madrid.
I due cicli di allora che s’incrociavano videro 180 minuti di altissimo livello. Entrambe potevano rivendicare eliminazioni di livello: il Lione carnefice del primissimo Real Madrid di CR7 e del Bordeaux di Gourcuff che l’anno prima gli aveva strappato lo scudetto dopo 7 anni, mentre il Bayern dopo la controversa sfida contro la Fiorentina buttò fuori a sorpresa il Manchester United vicecampione in carica. Dopo l’1-0 dell’Allianz Arena targato Arjen Robben che sta molto stretto ai Bavaresi, ci sarebbero tante possibilità per gli uomini di Claude Puel nel ritorno allo Stade de Gerland. Eppure colpisce nuovamente il genio di Louis Van Gaal, scelto dalle parti di Marienplatz per riportare in auge il nome del club dopo qualche anno di magra, fra campionati persi a discapito di favole come Stoccarda o Wolfsburg e di campagne europee non troppo esaltanti come i 4-0 subiti da Zenit e Barcellona. Senza Ribery espulso nella sfida d’andata, inserisce Altintop e dà la possibilità al giovanissimo Thomas Muller di stare più vicino all’altro attaccante di peso della squadra Ivica Olic, lasciando Gomez e Klose in panchina.
Partita senza storia: i francesi ci provano timidamente ma capitolano dopo nemmeno 25 minuti: le falcate giostrare dai Robben, Altintop e Muller (unico reduce di allora, assieme ad Alaba) sono un invito a nozze per Olic, che realizza la sua prima tripletta in Champions League spedendo il Bayern in finale di Champions dopo 9 anni. Tre reti da attaccante puro su cui la retroguardia francese e l’incolpevole Lloris possono poco. Corsi e controricorsi storici a cui doversi affidare, anche se stavolta il Lione ha davanti un attaccante come Lewandowski di qualche livello in più rispetto al croato, che due anni dopo la sfida col Lione sarebbe risultato decisivo in negativo nella finale casalinga contro il Chelsea di Di Matteo. Nelle fila di Rudi Garcia c’è un gruppo diverso, leggermente meno giovane ma più talentuoso e con qualche elemento più esperto di allora. Anch’essi con un inizio stagione disastroso che ha portato all’ingresso di Garcia in corsa, a causa della sospensione del Covid la classifica definitiva è rimasta alla 28° giornata al settimo posto e fuori dalle Coppe Europee per quanto riguarda il prossimo anno: l’unico modo per qualificarsi alla prossima Champions è da detentore del titolo. Un motivo in più per crederci ulteriormente.
Lione-Bayern Monaco 0-3 (Olic 23′, 66′, 77′)
Lione (4-2-3-1): Lloris, Reveillere, Cris, Boumsong, Cissokho (45′ Gomis), Gonalons, Makoun, Gouvou, Delgado (68′ Pjanic), Bastos, Lopez (79′ Ederson). A disp: Vercoutre, Kallstrom, Anderson, Gassama. All: Puel
Bayern Monaco (4-4-2): Butt, Contento, Badstuber, Van Buyten (45′ Demichelis), Lahm, Altintop, Van Bommel, Schweinsteiger (77′ Alaba), Robben (76′ Klose), Olic, Muller. A disp: Rensing, Goerlitz, Gomez. All: Van Gaal