Quando conta l’Inter non sbaglia mai: la squadra di Simone Inzaghi si conferma imbattibile per l’Atalanta e va in sosta in minifuga. Dopo lo 0-2 maturato a Bergamo (ottava sconfitta consecutiva contro i nerazzurri Campioni d’Italia per i padroni di casa) allunga in classifica a +3 sul Napoli e a + 6 sulla Dea. Non è una spallata al campionato, ma sicuramente un “break” importante.
Vittoria legittima, al netto delle polemiche, nonché importantissima dal punto di vista pratico e psicologico. La vittoria a Bergamo è un segnale forte al campionato in uno scontro diretto, che storicamente in questa stagione ha sempre sofferto. Al Gewiss l’Inter è tornata su livelli importanti lasciandosi alle spalle un periodo opaco ritrovando anche alcuni leader che aveva un po’ perso per strada fra infortuni e cali di forma. Il piccolo vantaggio accumulato sulla concorrenza è preziosissimo anche perché dopo la sosta il calendario non concederà una sola settimana di sosta ai Campioni d’Italia chiamati a gestire la doppia sfida con il Bayern Monaco per i quarti di finale di Champions League e il derby che vale la qualificazione alla finale di Coppa Italia.
L’Inter è una squadra costruita su tecnica, forza, chili e centimetri e con giocatori forti nell’interpretazione dell’uno contro uno. Ecco perché, decisivi i calci piazzati. L’Inter li utilizza come arma non convenzionale. Ogni due calci d’angolo, i nerazzurri generano un tiro verso la porta avversaria. Il gol di Carlos Augusto è il diciannovesimo scaturito dalla bandierina, dieci invece, le reti messe a segno su calci piazzati. Sicuramente l’esercitazione, gli schemi hanno il loro peso, ma c’è anche un altro segreto: gli specialisti. Nessuna squadra in Europa può permettersi due calciatori come Dimarco e Calhanoglu, piedi educatissimi. Il turco calcia a uscire sul secondo palo o verso il centro dell’area di rigore per sfruttare la fisicità e il senso dell’anticipo di Lautaro o di Bastoni.
Inzaghi non si è sottratto alla caccia del triplete e non perdere, anzi spesso vincere gli scontri diretti aiuta parecchio. In serie A, l’Inter è nettamente la migliore a livello qualitativo e nella lettura delle partite, anche perché ha più armi a disposizione. Né il Napoli, né l’Atalanta possono reggere il confronto sul piano tecnico. Le uniche incognite sono legate a calendario, infortuni e condizione fisica, anche in considerazione di una squadra che ha l’età media più alta del campionato. In questa ottica restano diverse trappole disseminate qua e là a ridosso degli impegni di coppa Italia e Champions League, nonché la sensazione che competere su tre fronti possa essere, per quanto sfidante, difficile da gestire.
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