Dopo aver parlato della peggior squadra di questa Ligue 1, tralasciando per un attimo le tante delusioni della stagione (citofonare Saint-Etienne e Nimes), voltiamo pagina in favore di quelle squadre che hanno impressionato o che hanno migliorato nettamente il loro rendimento confronto alla passata stagione. Prima di passare al più quotato Monaco, partiamo dalle neopromosse.
Avevamo accennato in passato quanto il Metz potesse essere la sorpresa dell’anno. In realtà, le premesse dopo il 3-0 rifilato a un Monaco ancora in pieno rodaggio non sono state del tutto rispettate a causa di un rendimento ondivago. Ciononostante, il crollo delle ultime 4 della classe e la distanza di sicurezza dal Dijon hanno permesso agli uomini di Hognon di salvarsi comodamente.
Gli uomini della salvezza per i granata sono sicuramente i due estremi della formazione: da un capo, Oukidja e, dall’altro, bomber Diallo. Il portiere franco-algerino ha mostrato ottimi riflessi in stagione salvando più di una volta il risultato e dimostrandosi punta di diamante del reparto difensivo. Una difesa che, dati alla mano, ha subito meno reti di squadre più attrezzate come il Nizza ed è stata a livello del Montpellier ottavo con 1.25 gol subiti a partita. Habib Diallo ha, invece, sorretto la baracca in termini realizzativi segnando 12 gol su 27 e mostrando che sa stare in Ligue 1. Su di lui sono cadute tante responsabilità e non ha deluso le aspettative. Il 4-3-3 è sembrato inizialmente spavaldo per le ambizioni di squadra, ma ha permesso a Diallo di essere al centro dell’attacco.
Niente male neanche il Brest, per cui vale lo stesso discorso fatto per il Metz. A causa del crollo inaspettato di altre squadre, la salvezza è stata più comoda del previsto, ma non mancano i meriti. Qui a emergere è il collettivo con tanti giocatori in rete e tanta collaborazione nella costruzione dell’azione. Charbonnier e Court, uomini più carismatici della squadra, non hanno fallito centrando una stagione di alto livello. L’attaccante simbolo della promozione dello scorso anno non ha mostrato numeri paragonabili alle 30 reti passate, ma ha confermato quanto sappia catalizzare il gioco anche lontano dalla porta.
Faussurier, Perraud e Castelletto hanno mostrato buone cose in fase difensiva con i due terzini che si sono resi preziosi anche proponendosi in avanti. Bene anche Diallo, Grandsir e Irvin Cardona: gli ex Monaco erano attesi a buoni livelli e non hanno fallito l’occasione. In particolare, Cardona ha mostrato di saper interpretare bene il ruolo di rifinitore sia partendo sull’out che accentrandosi centrando il bersaglio grosso 6 volte.
Chiusura meritatamente dedicata al Monaco. Qui si parla di rivincita più che di sorpresa con i monegaschi chiamati al colpo di reni dopo una salvezza centrata con grande difficoltà nella passata stagione. Le nove posizioni in più rispetto allo scorso anno mostrano il lavoro portato avanti da Jardim, prima, e Moreno, poi, nonostante il sogno europeo sia stato infranto da qualche difetto alla voce ‘continuità’.
Protagonista assoluto Ben Yedder con 19 reti e 9 assist, primo della squadra in entrambe le classifiche. Rendimento da top-player sia in coppia con Slimani, a inizio stagione, che da ‘falso nueve’ negli ultimi tempi. Meritano menzione le prestazioni di Glik, tornato a ottimi livelli dopo una stagione da dimenticare, e di Aguilar, che quando è stato chiamato in causa ha mostrato di saperci fare in entrambe le fasi di gioco. Tracce di rinascita anche per Gelson Martins e Keita Baldé che hanno inciso a più riprese nell’anno in cui si iniziava a dubitare di loro. L’ex Lazio e Inter, in particolare, ha affiancato Ben Yedder sia partendogli vicino che partendo largo mostrando un feeling con la porta che in Italia abbiamo saputo apprezzare. Otto reti, ma soprattutto il chiaro segnale che il Louis II può vederlo brillare ad altissimi livelli nella prossima stagione.
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