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Liga, la partita da non perdere: Real Madrid-Celta Vigo

In un weekend caratterizzato dal controverso rinvio di due partite tra cui quella bellissima tra Siviglia e Barcellona, il palcoscenico se lo prende il match del Bernabéu tra Real e Celta. Sì, avete letto bene, Bernabéu. Basta forse solo questo nome per rendere questa partita quella più imperdibile del weekend: dopo 560 giorni il Real torna a casa, terminato l’esilio a Valdebebas in attesa del termine dei lavori nel suo storico stadio.

Le opere in realtà non sono propriamente terminate, ma lo stadio è di nuovo agibile per ospitare parte dei tifosi e soprattutto le squadre in campo. L’ultima partita è stata un Clásico vinto per 2-0 dal Madrid con gol di Vini Jr e Mariano, ma adesso comincerà una nuova era in attesa che la mastodontica opera di restyling sia ufficialmente terminata con il risultato di un nuovo stadio sbalorditivo.

Ci si è presi tutto il tempo necessario prima di poter dare l’OK all’agibilità dello stadio, tanto che il Real ha chiesto e ottenuto di poter giocare le prime tre gare della stagione in trasferta in modo da guadagnare tempo anche con la sosta nazionali e non dover calcare nuovamente il prato di Valdebebas per partite ufficiali. La missione è stata compiuta e adesso tornerà di scena uno degli stadi più storici e importanti al mondo, se non il più importante in assoluto.

Ancelotti arriva a questo match con buonissime sensazioni: la vittoria in casa del Betis prima della pausa ha rimesso la sua squadra nel gruppo di testa, e durante le nazionali sono arrivati recuperi importanti come quelli di Modric e Marcelo, oltre che prestazioni convincenti con le maglie di Galles e Belgio da parte di Bale e Hazard, sempre più vicini al top della loro forma.

Il Celta Vigo è una vera incognita, perché il lavoro di Coudet convince tantissimo, ma le scommesse come l’arrivo tardivo di Thiago Galhardo dal Brasile a 30 anni suonati, lasciano sempre quel pizzico di incertezza sul reale potenziale della squadra. In ogni caso gli anni da salvezza last minute sembrano dimenticati grazie all’allenatore argentino e vedremo questa squadra così innovativa e difficile da interpretare che ruolo saprà giocare nel giorno del ritorno di sua maestà, lo stadio Santiago Bernabéu.

simonegamberini

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