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Liga, la partita da non perdere: Atlético-Barcellona

Che Atlético-Barcellona sia la gara da non perdere quando arriva in calendario è abbastanza scontato, ma che diventi una sorta di spareggio per provare a scacciare i fantasmi della crisi è una visione tutta nuova di questo match che negli ultimi anni è valso decisamente tanto. La Liga dello scorso anno di fatto si è decisa in quello scontro diretto, ma a pochi mesi di distanza il match assume i contorni della gara della verità che potrebbe avere serie conseguenze sul cammino di entrambe.

La squadra che arriva con più urgenza è sicuramente il Barcellona: neanche il tempo di esaltarsi per il rientro con gol di Ansu Fati che è arrivata subito la batosta di Lisbona in Champions League, un 3-0 col Benfica che comincia a scontornare la foto di una clamorosa eliminazione alla fase a gironi. Rischia di essere l’ultima partita di Koeman sulla panchina blaugrana, dato che nonostante arrivi ancora da allenatore in carica al big match del Wanda, sarà squalificato per l’allontanamento della partita di Cadice. I risultati stanno dando valore ai mugugni di Laporta sulla gestione dell’olandese, che con una sosta nazionale alle porte si è trovato la tavola apparecchiata per l’esonero: l’unica prova convincente è arrivata quando lui era sugli spalti e a meno di una vittoria particolarmente esaltante in questa sfida, al rientro dalle nazionali potrebbe esserci un nuovo volto in panchina, con Xavi favorito su Pirlo, e Martínez che sembra essersi già defilato.

Ma dall’altra parte l’Atlético non arriva in maniera troppo serena: l’ultima vittoria in Champions League contro il Milan ha interrotto una serie negativa di risultati ma non ha convinto l’opinione pubblica, visto che ancora una volta per vincere è servito un corposo recupero. Al di là delle polemiche arbitrali che sono esplose in Italia, l’Atlético non è stato convincente neanche nelle vittorie, non solo col Milan ma anche in altre occasioni. La sfida col Barcellona, dove Griezmann sarà per la prima volta un ex blaugrana, può essere l’occasione giusta per costruire la rinascita tecnica di una squadra dispersa e troppo più simile a quella che lo scorso anno si è quasi fatta rimontare 12 punti di vantaggio, più che a quella che quei 12 punti di margine se li era costruiti.

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