La data è di quelle da segnare in rosso sul calendario. O da mettere il promemoria sul telefono, per chi fosse più al passo coi tempi. Domenica 10 novembre al Villamarín arriva il Gran Derbi, quello di Siviglia in casa del Betis. In Spagna è la rivalità cittadina più sentita di tutte, un po’ per la subordinazione tra le squadre di Madrid e Barcellona, un po’ per l’assenza di alternative, ma soprattutto per la passione che trasmette questa sfida della capitale andalusa.
Siviglia vive di calcio, è la città che più di qualunque altra lo mette in risalto. Ha due squadre di Liga, entrambe che compaiono nella lista dei nove campioni di Spagna della storia: sono circa 600.000 gli abitanti di Siviglia, 80.000 di loro sono abbonati. Chi al Villamarín, chi al Pizjuán, dipende solo con che occhi guardi ciò che c’è attorno al fiume Guadalquivir.
Il Betis negli ultimi anni ha vinto di meno, ma può contare su una leggere supremazia a livello numerico dei tifosi, forse al momento l’unica vera arma per vincere il Derby del Villamarín. Perché a oggi la prima squadra della città è proprio il Siviglia, non solo per il suo recente passato, ma perché rosa e campionato sembrano darle ragione. La squadra di Lopetegui è lì in lotta ai piani alti, a giocarsi quei posti che contano davvero. Il Betis è invece fuori dal blocco delle tredici squadre in cinque punti che guidano la classifica ed è uscito da poco dalla zona che scotta di più.
Ha sofferto la partenza di big come Pau López, Firpo e Lo Celso, non è riuscito ancora a valorizzare tutto il suo potenziale, tanto che i gol per ora li segna più Morón di Borja Iglesias e il solo Fekir incide sì sulle partite ma non sulla classifica. Ma anche in questi casi, vige il detto più popolare e scontato: il derby è un derby. E tutto può succedere. Anche perché partite così cambiano radicalmente la stagione: basti pensare al 2015, quando il Betis dopo essere stato eliminato dal Siviglia in Europa League finì addirittura per retrocedere in Segunda, o al Siviglia di due anni fa che una volta perso in casa a gennaio si ritrovò ad arrivare dietro in classifica ai suoi cugini verdiblancos dopo addirittura otto anni.
Poche partite lasciano il segno così. Una delle rivalità più belle in una delle città più belle di Spagna: splendore e tradizione, tra titoli e storia di Siviglia. Una partita che si merita a tutti gli effetti il titolo di Gran Derbi.
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