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L’esordio di Luis Diaz fa già sognare il Liverpool

Un solo colpo, ben assestato e in grado di dare continuità alle idee di Jurgen Klopp ancora per qualche anno. In una Premier League che continua a essere ancora regina indiscussa del mercato, con trasferimenti milionari che ogni anni portano i più grandi talenti in terra inglese, il Liverpool a gennaio ha deciso di puntare tutto su Luis Diaz, scippandolo al Tottenham per 60 milioni di euro.

Una spesa sicuramente non economica, ma che potrebbe rivelarsi essenziale per le prossime stagioni. Nella partita di campionato vinta contro il Leicester per 2-0 è arrivato il suo esordio dal 1′: il colombiano non ha ancora trovato la giusta alchimia con gli altri due elementi del tridente (in questo caso Firmino e Jota, autore della doppietta decisiva), ma ha già dimostrato quelle qualità che al Porto lo avevano trasformato in uno dei leader di tutta la squadra. Luis Diaz è un classe ’97 con ampi margini di crescita, ma si inserisce alla perfezione nei meccanismi consolidati di Klopp. Il suo ruolo naturale è quello di ala sinistra, la stessa posizione occupata ormai da anni da Sadio Mané, tenuto a riposto dopo la storica vittoria in Coppa d’Africa con il Senegal, segnata proprio dal suo rigore decisivo.

Trovare un sostituto all’altezza del senegalese non è facile, per la qualità e la quantità di lavoro che mette in ogni partita, ma al momento i colombiano si è dimostrato completamente all’altezza del suo ruolo. Sarà difficile vederlo titolare in ogni partita, soprattutto perché le gerarchie del tridente sono ben definite ma mai inamovibili, come dimostrano i continui inserimenti di Jota e Minamino, e soprattutto Luis Diaz deve ancora calarsi totalmente nell’ambiente Premier League, sempre ostico con chi proviene da fuori.

La grinta e la voglia di far bene però ci sono, soprattutto in allenamento dove il colombiano ha subito fatto vedere ciò di cui è capace. A rivelarlo è stato Andy Robertson, terzino sinistro con il quale è scattata subito una grande connessione. Lo scozzese da cinque anni crea con Mané una catena quasi perfetta, ma è riuscito a trovare la sintonia anche con l’ultimi arrivato. In un’intervista ha dichiarato che c’è ancora la barriera linguistica da abbattere, snodo fondamentale per la comunicazione tra la fase difensiva e quella offensiva, ma con il pallone tra i piedi non c’è nessun problema. A impressionare Robertson è stata soprattutto la fisicità di Luis Diaz: in ogni contrasto con l’avversario sembra volare, senza però eccedere mai e diventare pericoloso. Ad Anfield è già stato acclamato per questa sua qualità e adesso i tifosi attendono soltanto i gol che potrebbero arrivare da un momento all’altro. Con il Porto in 18 partite di campionato è andato a segno 14 volte e ha servito 5 assist, numeri importantissimi che, uniti a quelli di tutto il tridente, portano alle stelle il potenziale offensivo del Liverpool.

Luis Diaz è l’innesto giusto per creare un ricambio generazionale in attacco e mantenere sempre alta la qualità degli interpreti, un modo eccellente per dare profondità a una panchina che negli ultimi anni ha regalato qualche soddisfazione in avanti soltanto con Origi. Il belga, per quanto fondamentale nelle vittorie di Champions League e campionato, non assicura la stessa qualità dell’ex Porto, sostituto naturale di Mané e prossima stella che infiammerà la Premier League.

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