Le origini di un trionfo
Quando nell’estate del 2018 i dirigenti del Leeds United volarono in Argentina per presentare l’offerta a Marcelo Bielsa, furono fin da subito strabiliati dalla preparazione maniacale del tecnico di Rosario che durante la conversazione con i suoi interlocutori arrivati dall’Inghilterra, snocciolò tutti i dati delle 24 squadre di Championship, lasciandoli letteralmente a bocca aperta. Tornarono nello Yorkshire convinti più che mai di aver scelto l’uomo giusto, una scelta chiara e netta fatta dall’imprenditore italiano proprietario del Leeds Andrea Radrizzani. Le consuete richieste “stravaganti” di Bielsa non impedirono il buon esito della trattativa, trasformando il corteggiamento serrato, nel matrimonio tanto desiderato dalla proprietà dei Whites.
Fin dal primo giorno a Elland Road, “El Loco” ha seguito e fatto rigorosamente seguire la sua filosofia dentro e fuori dal campo, dai giocatori fino al giardiniere addetto alla manutenzione dei campi, mentre sul mercato la priorità è stata data ai calciatori adatti al suo sistema, piuttosto che ai grandi nomi per la categoria. Per il resto, come sempre, Marcelo Bielsa ha scelto la strada della valorizzazione della rosa a disposizione, così come l’inserimento dei giovani dall’Academy. La partenza della stagione 18/19, è stata subito entusiasmante, con una squadra che andava a mille mostrando già diversi dettami voluti dal proprio allenatore, nonostante i soli due mesi di lavoro. Tra i trascinatori dei Whites, Mateusz Klich centrocampista polacco rientrato dal prestito all’Utrecht e rigenerato dalla cura Bielsa. Dopo un inizio positivo durato fino a metà dicembre, arrivano tanti alti e bassi che portano i Whites a buttare alle ortiche la promozione diretta perdendo incredibilmente l’incontro casalingo contro il Wigan a quattro giornate dal termine. La semifinale playoff sembra sorridere a Phillips e compagni dopo il successo nella gara d’andata sul campo del Derby County, ma nel ritorno accade di nuovo l’imponderabile, con il Leeds che crolla 4-2 sotto i colpi dei Rams di Frank Lampard. La delusione nell’ambiente è tanta, e la paura di perdere Bielsa comincia a serpeggiare, fino a quando il tecnico argentino non decide di rompere gli indugi e annunciare la sua intenzione di proseguire l’avventura inglese. Il messaggio dell’ex ct della nazionale argentina è chiaro e viene recepito da tutto il club voglioso di ripartire. Il mercato è come sempre molto mirato e poco scintillante se ne facciamo una questione di nomi, ma così vuole “El Loco“. Il campionato 19/20 è una cavalcata vincente, questa volta senza mai guardarsi indietro, avendo imparato la lezione nella stagione precedente. Un trionfo atteso da sedici anni.
Tra spygate e fair-play
Tra i momenti clou dei primi due anni inglesi di Marcelo Bielsa, il famoso spygate prima del match contro il Derby. Un membro dello staff dell’allenatore argentino fu sorpreso e fermato dagli addetti alla sicurezza del centro sportivo dei Rams, con Bielsa costretto ad ammettere di averlo mandato lui, senza nemmeno informare il proprio club. E’ diventata poi famosa, la conferenza stampa dove il manager del Leeds illustrò tutto il sistema in suo possesso per analizzare minuziosamente ogni singola squadra, ribadendo di non aver bisogno di stratagemmi per mettere in difficoltà gli avversari. Successivamente, Bielsa fu multato dagli organi competenti, chiedendo e ottenendo di pagare di tasca propria senza l’aiuto del club. Quando a maggio il Derby eliminò gli Whites nei playoff, i giocatori dei Rams mimarono l’uso del cannocchiale come sfottò verso i rivali. L’altro momento controverso della prima stagione sulla panchina della formazione dello Yorkshire, si verificò a Elland Road contro l’Aston Villa, quando i padroni di casa segnarono un gol con un giocatore dei Villans a terra infortunato, scatenando così un mezza rissa in campo. Alla ripresa, Bielsa ordinò ai suoi di scansarsi letteralmente per far segnare gli avversari che segnarono così la rete del pareggio.
Un uomo solo al comando
A Leeds, come già successo a Bilbao e Marsiglia, Bielsa è ormai venerato come una star, il suo nome e la sua faccia sono ovunque in città, e lui stesso gira comodamente in mezzo alla gente, tra supermercati e caffetterie, sempre con la sua immancabile tuta ufficiale dei Whites, pronto a regalare sorrisi e foto a chiunque. Tutto questo ancor prima della promozione, risulta quindi superfluo immaginare che da oggi la sua popolarità aumenterà ai massimi livelli, mentre il suo nome entrerà di diritto nella già gloriosa storia del club.