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Il Leicester ammazza-grandi: dopo il Chelsea tocca al City

Il Leicester che sorprende, tutto tranne che una novità in Inghilterra da tre stagioni a questa parte. Una nuova condizione naturale che mette in condizione le Foxes di dare il meglio quando i pronostici non sono dalla loro parte: e se è impossibile ripercorrere le gesta eroiche del 2016, la più grande impresa possibile per questa squadra è fermare le big della Premier nel momento più delicato del calendario.

Altro che feste e Boxing Day, il programma per il Leicester sulla carta era una vera e propria sciagura: Chelsea e Manchester City in fila, difficile immaginare di fare punti, quasi impossibile riuscire a portarne a casa 6 su 6. Impresa da folli, numeri da Leicester, la squadra dei miracoli. Dopo la sconfitta con il Crystal Palace la situazione era difficile da valutare ma l’impresa contro due delle prime quattro del campionato ha ridato credibilità alle Foxes anche per la rincorsa ai posti che portano in Europa.

Si era messa male contro il City nel Boxing Day, con il gol di David Silva che aveva messo subito in salita la faccenda. Poi i gol di Albrighton e Pereira per ribaltare una partita ai limiti dell’impossibile alla vigilia. E appena quattro giorni prima era stato battuto il Chelsea di Sarri, ancora una volta di misura, ma per 1-0: rete di Vardy per la prima delle grandi gesta di queste feste dal sapore magico.

Il Leicester va e sogna di tornare in Europa: tiene la scia del Manchester United di Solskjaer e veglia su quella settima posizione che al momento si contende con l’altra rivelazione del campionato, il Watford. Il 2018 è stato un anno positivo sul piano dei risultati, macchiato solamente dalla tragedia del presidente: per chiuderlo al meglio adesso c’è una partita contro il Cardiff. La più facile delle tre sulla carta, ma con il Leicester si sa, vincere è più facile se la sfida sembra impossibile.

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