Sette risultati utili consecutivi per ribaltare la classifica, uscire dalla zona retrocessione e rimescolare tutte le carte nella parte destra della classifica di Premier League. Roy Hodgson ha iniziato a raccogliere i frutti del proprio lavoro e la gara vinta dal suo Crystal Palace sul campo del Leicester ne è la perfetta testimonianza. Non solo è la prima vittoria in trasferta della stagione dopo due pareggi – nelle due precedenti – e sei sconfitte, è anche un segnale pesantissimo a livello di mentalità e solidità, di certezze tecniche ritrovate. La partita di Wilfred Zaha è in questo senso lo specchio della situazione.
L’ivoriano è stato schierato da seconda punta con licenza di svariare a proprio piacimento per tutto il campo girando intorno a Benteke. Sin dalle prime battute le due linee di centrocampo e di attacco del Leicester hanno manifestato enorme difficoltà nella lettura della posizione e dei movimenti del fantasista. Rispetto alle abitudini la squadra di Puel è stata più disordinata proprio a causa della mancanza di punti di riferimento: anche Townsend e Loftus-Cheek, esterni più per necessità che per caratteristiche, hanno tagliato spesso dentro al campo approfittando delle idee poco chiare delle Foxes.
Zaha is leveling up. #LEICRY pic.twitter.com/4x6A9CNJI1
— Chopp (@JustChopp) December 16, 2017
A prendersi la scena è stato però Zaha, sempre lucidissimo nelle letture e soprattutto con la testa pienamente in partita dal primo all’ultimo minuto. Dei 7 dribbling riusciti su 12 tentati nessuno è risultato fine a sé stesso. Ne ha beneficiato soprattutto Benteke, il quale ha avuto più spazi in cui agire e ha ricevuto qualche attenzione di meno. La punta belga ha anche trovato il primo gol in campionato, ispirato da un altro dei migliori in campo cioè Yohan Cabaye. L’ex Psg e Newcastle aveva compiti sia di copertura che di impostazione ma gli acciacchi non lasciavano tranquillo Hodgson. Il numero sette ha però fatto ricredere anche il proprio allenatore, disputando una gara perfetta in entrambe le fasi.
I conti li ha chiusi nel recupero Sako dopo il timbro di Zaha, per un finale di 0-3 che per il Leicester è difficilissimo da digerire dopo quattro vittorie consecutive. Puel ha visto poco se non pochissimo dalla sua squadra, aggrappata soltanto alle idee di Mahrez e agli spunti di Demarai Gray. Vardy ha giocato da unica punta perdendosi tra le maglie bianche della difesa delle Eagles, Ndidi ha completato il pasticcio prendendosi un doppio giallo che lo ha fatto finire sotto la doccia con un’ora di anticipo. Nell’ora di gioco disputata in parità numerica le Foxes hanno avuto momenti positivi in cui hanno tenuto palla, ma Speroni non ha mai dovuto effettuare veri e propri miracoli.
Dal punto di vista della classsifica per Puel è una sconfitta ininfluente, è soprattutto sul piano mentale che l’allenatore francese dovrà lavorare per lasciarsi alle spalle il risultato negativo dopo quattro vittorie consecutive. Hodgson dal canto suo vede i suoi realizzarsi dopo un ottimo mese di novembre. La salvezza è una prospettiva sempre più realistica, soprattutto se il Palace sarà trascinato sulle spalle da questo Wilfried Zaha.