Il vento che lo scorso hanno ha sconvolto la piccola cittadina di Leicester sembra essersi decisamente placato: ammainate le vele, le Foxes procedono in sordina, come un sovrano in decadenza calpestato da quelli che prima erano i suoi fedeli sudditi. Niente più favola, niente più meraviglia: i ragazzi di Ranieri navigano sul filo della retrocessione, a soltanto due punti dal terzultimo posto. La gara di sabato potrebbe rappresentare un grosso scoglio per il Leicester che si appresta a ricevere al King Power Stadium il Manchester City, la squadra di Guardiola che dopo un inizio a mille sta decisamente deludendo le aspettative.
Non è soltanto il bisogno di vittoria ad accomunare le due squadre, che potrebbero ben presto essere legate indissolubilmente da un triste filo rosso: i Citizens infatti sono l’ultima squadra campione d’Inghilterra ad essere retrocessa nel lontano 1938. Da allora le cose sono totalmente cambiate ma fortunatamente per le Foxes la storia si potrebbe riprendere se i risultati continueranno a scarseggiare. Ranieri non vorrà di certo emulare il City sotto questo aspetto, visti anche i segnali incoraggianti che provengono dalla Champions League, dove il Leicester è tornato ad essere la vera sorpresa con il primo posto conquistato nel girone ai danni di una veterana dell’Europa come il Porto.
Senza Drinkwater, l’unico giocatore a tenere in equilibrio il centrocampo dopo l’addio di Kanté, la gara contro il City potrebbe complicarsi ulteriormente, visto il blocco del bomber Vardy (appena 2 reti per lui in 14 partite) ed il solo Mahrez a tenere in piedi la squadra con i suoi illuminanti lampi di genio. Anche la difesa delle Foxes sembra essere troppo fragile per arginare l’attacco del City, privo comunque di Aguero a causa del cartellino rosso rimediato contro il Chelsea. Pep Guardiola però potrà fare a meno del suo centravanti argentino, tirando fuori dal cilindro Iheanacho, il ventenne nigeriano che già più di una volta ha dovuto fare le veci del Kub, supportato adeguatamente da tre fuoriclasse come Nolito, Sterling e De Bruyne.
Vincere per evitare lo stesso triste destino: sarà questo il motto del Leicester, chiamato proprio come nella scorsa stagione a compiere un’altra grande impresa contro una squadra palesemente superiore come organico e gioco, ma che più di una volta ha lasciato intravedere i suoi pochi punti deboli fino a crollare.
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