Milan, il caso Leao è sempre più aperto, ma l’ago della bilancia comincia a pendere decisamente verso le decisioni d Fonseca. La vittoria contro il Bruges, fondamentale per tornare in corsa per la qualificazione agli ottavi di Champions League anche passando attraverso i play off è figlia anche delle decisioni del tecnico portoghese.
A conti fatti, Leao ha inciso… quando è uscito. Non è un momento particolarmente fortunato per calciatore del Milan che dopo i 90’ in panchina contro l’Udinese è stato protagonista dell’ennesima prova opaca. La sua partita è durata 60’, caratterizzata ma non arricchita da un paio di spunti senza costrutto. Ed è finita dopo un cartellino giallo evitabile, sventolandogli in faccia a causa di una perdita di tempo. Abbastanza ingiustificabile, l’atteggiamento con il punteggio di 1-1 e la superiorità numerica. Per Fonseca è abbastanza. Dentro Okafor e Chukwueze, protagonisti dell’azione che ha portato al gol del 2-1 di Reijnders.
L’espressione di Leao, al momento del cambio, lasciava poco spazio ad interpretazioni diverse dall’amarezza e dalla frustrazione. Si è comunque accomodato in panchina anche se con un atteggiamento non esattamente partecipativo alle sorti della gara. Non ha scambiato parole con i compagni e, al fischio finale, ha preferito raggiungere immediatamente gli spogliatoi senza seguire la squadra che ha salutato i tifosi. Un gesto che ovviamente non è sfuggito e lascia in eredità quello che forse, anche senza forse, è il momento più difficile della storia di Leao con la maglia rossonera acuito anche da un rapporto sempre più complicato con l’allenatore e l’ambiente. La sensazione è che ci sia uno scollamento.
Al netto delle reazioni di Leao, i numeri, che non hanno sentimenti né simpatie, danno ragione alle scelte di Fonseca. Leao ha segnato il suo ultimo gol nella scorsa estate, il 30 agosto alla Lazio. Un gol anche nelle ultime 20 partite in Champions. Cifre impietose, una istantanea di un calo verticale delle prestazioni. Ecco perché il suo cambio è tutt’altro che una punizione. Questo Milan ha bisogno di Okafor e Chukwueze molto più di Leao. Con i due in campo, la squadra perde forse un pizzico di imprevedibilità ma guadagna in corsa, aggressività e hanno cambiato il volto della squadra quanto basta per rendere Leao utile, ma non indispensabile. Le parole di Fonseca, in questo senso, sono lapidarie: “Non c’è nessun problema con Rafa, la sostituzione non è una n punizione. Deve capire questo e lavorare per aiutare la squadra come tutti i giocatori”.
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