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Le quattro francesi finaliste in Champions League

Oggi il Paris Saint Germain rappresenta il massimo che il calcio francese possa rappresentare. Dominatrice assoluta in patria e tra le principali candidate alla vittoria finale cerca al San Paolo un successo per non compromettere ancora di più il difficoltoso cammino europeo. Non sono molte le squadre transalpine ad aver fatto meglio del Psg in Champions ma alcune sono riusciute ad arrivare fino all’ultimo atto.

1) Stade Reims 1955-56/1958-59
Nella primissima edizione della Coppa dei Campioni fu lo Stade Reims ad arrivare in finale e a giocarsi a Parigi il titolo con il Real Madrid. Tanti gol e nessuna sconfitta per la squadra del nord della Francia che ha fatto della grande capacità offensiva il suo punto di forza. Michel Hidalgo e soprattutto Raymond Kopa erano le stelle di una squadra che eliminò negli ottavi di finale i danesi dell’Aarhus, ai quarti gli ungheresi del Vörös Lobogó (oggi MTK Budapest) e in semifinale gli scozzessi dell’Hibernian. Furono contro i magiari le due partite più spettacolari chiuse con una vittoria per 4-2 in Francia e un 4-4 in trasferta. In finale fu il Reims a dominare i primi minuti e con il 2-0 dei primi dieci minuti firmati Leblond e Templin la prima Coppa sembrava dovesse andare in Francia. Di Stéfano e Rial non erano d’accordo e pareggiarono già nel primo tempo ma Hidalgo nella ripresa riportò avanti i suoi. I madrileni erano però solo all’inizio della loro era leggendaria e prima Marquitos e poi ancora Rial diedero la definitiva vittoria agli spagnoli.

Pochi anni dopo è ancora lo Stade Reims a rappresentare la Francia tra le grandi d’Europa e sarà sempre il Real Madrid l’ultimo ostacolo da superare. Dopo le larghe vittorie sui nordirlandesi dell’Ards e sui finlandesi dell’Hps i problemi sono iniziati dai quarti di finale contro i belgi dello Standard Liegi. Sfida molto sentita con nemmeno trecento chilometri a dividere le due città e un infuocata andata in vinta da 2-0 dai valloni. Al ritorno a Reims la sfida prende però tutta un’altra direzione e il 3-0 finale manda la squadra di Batteux in semifinale. Ad attenderli c’erano gli svizzeri dello Young Boys e anche qui il copione fu molto simile. A Berna non bastò l’1-0 agli svizzeri per passare il turno perché un altro 3-0 era in serbo e lo Stade si avviava alla sua seconda finale. Kopa era passato al Real Madrid ma nel Reims c’erano due grandissimi della storia della Francia, Just Fontaine e Roger Piantoni. A Stoccarda la sfida fu molto meno equilibrata rispetto a tre anni prima e un gol in apertura dei due tempi di Mateos e Di Stéfano diedero il quarto titolo consecutivo agli spagnoli.

2) Saint Étienne 1975-76
La più grande squadra francese degli anni ’70, la più titolata della storia della Ligue 1 nel 1976 riuscì ad arrivare fino alla finale della Coppa dei Campioni affrontando una delle squadre più grandi di sempre: il Bayern Monaco. Dopo aver passato in scioltezza i primi due turni con i danesi del KB Copenhagen e gli scozzesi dei Rangers Glasgow ai quarti venne disputato un doppio incontro epico con i sovietici della Dinamo Kiev. Dopo la sconfitta per 2-0 in quel di Kiev la sfida venne ribaltata nel ritorno di Saint-Étienne e ai tempi supplementari grazie alla rete di Rocheteau. In semifinale molto meno spettacolo e più tensione ma l’1-0 in Francia bastò per avere la meglio degli olandesi del Psv Eindhoven. All’Hampden Park di Glasgow il verdi giocarono una grande partita ma i gemelli Revelli non riuscirono a incidere e il Bayern vinse per 1-0 grazie alla gran punizione di Franz Roth.

3) Marsiglia 1990-91/1992-93
Assoluta dominatrice in Francia tra fine anni ’80 e i primi del ’90 il Marsiglia ha ottenuto per ben due volte la finale del massimo torneo continentale e la prima volta avvenne nella stagione 1990-91. Dopo il netto 5-1 agli albanesi della Dinamo Tirana sono i polacchi del Lech Poznań che provarono a impensierire i francesi ma dopo la sconfitta per 3-2 in trasferta il 6-1 del Vélodrome fu inappellabile. Nei quarti di finale ci fu la tanto contestata partita dei lampioni che saltarono contro il Milan e dopo aver pareggiato a San Siro per 1-1 i giocatori rossoneri si rifiutarono di scendere in campo una volta che le luci erano tornate funzionanti e il 3-0 a tavolino una logica conseguenza. Nette anche le vittorie sullo Spartak Mosca in semfinale con un 1-2 in Russia e un 3-1 in casa che aprirono le porte della finale di Bari. Al San Nicola c’era la Stella Rossa di Belgrado che si impose ai rigori e ritardò ancora la prima Coppa dei Campioni francese.

Coppa che arriverà un paio d’anni dopo e sarà la prima dell’era della Champions League. Dopo un preliminare di allenamento con i nordirlandesi del Glentoran furono i rumeni della Dinamo Bucarest a cadere nel secondo turno prima di avviarsi per la fase a gironi che avrebbe decretato le due finaliste. Inserita con Rangers Glasgow, Brugge e Cska Mosca furono gli scozzesi i principali rivali per la vittoria finale e l’OM pareggiò sia ad Ibrox che al Vélodrome. Decisiva fu però l’ultima giornata con la vittoria in Belgio e il contemporaneo pareggio in Scozia con il Cska. Nella finale di Monaco di Baviera l’avversario era il Milan adesso di Capello e contro tutti i pronostici della viglia fu il difensore Basile Boli a prendersi la copertina di giornata e a realizzare il gol dell’incredibile vittoria davanti al grande ex Papin. Grande squadra quell’OM che poteva schierare campioni come Desailly, Deschamps, Völler, Bokšić o Abedi Pelè.

4) Monaco 2003-04
Negli anni in cui il Lione dominava in Ligue 1 il Monaco divenne protagonista assoluto in Europa e nel 2003-04 sfiorò l’impresa. Dopo aver vinto un girone equilibrato con Aek Atene, Psv Eindhoven e Deportivo la Coruña, leggendario l’8-3 contro i galiziani, dovette affrontare i campioni di Russia della Lokomotiv Mosca. Dopo la sconfitta in terra moscovita per 2-1 fu Dado Pršo a regalare i quarti di finale ai suoi dove erano attesi dalla sfida impossibile col Real Madrid. Il 4-2 in terra iberica sembrava chiudere ogni possibile discorso di qualificazione e lo 0-1 inziale di Raúl al Louis II non dava speranze. Invece il Monaco si rialzò e disputò la partita perfetta con Ludovic Giuly autore di una doppietta fantastica e il gol dell’ex Morientes completò la rimonta per l’incredibile qualificazione. In semifinale fu il Chelsea a cadere e dopo aver vinto 3-1 a Montecarlo bastò il 2-2 a Stamford Bridge per andare a Gelsenkirchen. In finale c’era l’altra sorpresa, il Porto, ma tra gli allenatori emergenti del momento vinse Mourinho su Deschamps. Il 3-0 fu netto e inappellabile e il Monaco mancò la sua prima storica affermazione internazionale.

Francesco Domenighini

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