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Le quattro finali dell’Inter in Europa League

Ventidue anni dopo l’Inter torna in finale di Europa League. Allora si chiamava Coppa Uefa, ma la sostanza non cambia, e anche se è sempre stata vista come il secondo titolo continentale, una sua vittoria resta di grande onore e prestigio. Negli anni ’90 i nerazzurri divennero esperti in quanto a finali e per poco non riuscirono a fare l’en plein. Ecco a voi dunque le precedenti finali di Coppa Uefa dell’Inter.

INTER-ROMA 1990-91
Gli anni ’70 e ’80 sono stati molto duri per i tifosi interisti. Qualche Scudetto isolato, la Coppa Italia per consolare alcune stagioni, ma in Europa fu sempre difficile. Da quella finale di Rotterdam nel 1972 fino al 1991 sono passati diciannove anni e dall’Ajax di Cruijff si è passati allo scontro tutto italiano con la Roma. Un trofeo mai vinto per entrambe e tutte e due si preparavano per una doppia sfida dal sapore epico. A San Siro i giallorossi di Ottavio Bianchi cercarono di limitare il più possibile i danni e nel primo tempo mantennero lo 0-0, ma nella ripresa si scatenò Nicola Berti. L’ex Fiorentina venne atterrato in area da Comi e dagli undici metri Lothar Matthäus fu glaciale nello spiazzare Cervone e dopo nemmeno dieci minuti ecco il raddoppio. Una grande azione di Klinsmann sulla sinistra portò Berti a dover semplicemente appoggiare in rete la comoda palla del 2-0 che avvicinò parecchio gli uomini del Trap alla Coppa. All’Olimpico c’era però lo stadio carico e bollente come non mai, ma il tecnico milanese si presentò ben abbottonato. Con una sola punta e cinque difensori si rimase sullo 0-0 fino a dieci dalla fine quando Rizzitelli riuscì a battere Zenga con una girata di sinistro, ma ormai non c’era più tempo. La sconfitta fu indolore e l’Inter alzò al cielo la sua prima Coppa Uefa.

 

INTER-AUSTRIA SALISBURGO 1993-94
La stagione 1993-94 fu una delle più assurde nella storia del calcio. Quando l’Inter volò al Prater di Vienna per disputare l’andata contro l’Austria Salisburgo, allora nota come Casino, non era ancora certa della salvezza a soli novanta minuti dal termine del campionato. I viola austriaci erano la grande rivelazione del torneo e stavano vivendo un sogno a occhi aperti. Il maggior tasso tecnico dei nerazzurri e l’emozione dei salisburghesi indirizzò la sfida di andata su ottimi binari. L’Inter giocò bene, prese una traversa con Sosa e a fine primo tempo ecco il gol vittoria. Su lancio dell’uruguaiano fu Nicola Berti a stoppare e girarsi di colpo di destro riuscendo a infilare l’incolpevole Konrad. Nella ripresa venne espulso Alessandro Bianchi e si dovette soffrire non poco, ma la vittoria faceva ben sperare per il ritorno a San Siro. Oltre ottantamila spettatori gremirono il Meazza, ma l’Austria si era scrollata di dosso l’emozione e ci volle un Zenga in formato Uomo Ragno per evitare il vantaggio ospite. A scacciare la paura ci pensò allora Wim Jonk con un bellissimo pallonetto da posizione angolata che valse l’1-0 e il secondo storico successo in Coppa Uefa.

 

INTER-SCHALKE 04 1996-97
I primi anni del passaggio da Pellegrini a Moratti furono duri per l’Inter, ma la storia iniziò a migliorare nel 1996-97. In campionato arrivò un buon terzo posto e in Coppa Uefa la squadra arrivò fino alla finale. Contro lo Schalke 04 c’era grande ottimismo, dato che i tedeschi avevano chiuso solo al dodicesimo posto in Bundesliga. Nell’andata di Gelsenkirchen si giocò sotto una pioggia battente e non ci furono tante occasioni, ma a sbloccare la partita ci pensò un missile di Wilmots da fuori area. Nonostante la sconfitta il popolo nerazzurro credeva nella vittoria continentale e riempì San Siro fino all’ultimo posto, ma il gol non voleva arrivare. Quando la sconfitta sembrava ormai segnata ecco il gol di Iván Zamorano a sei minuti dal termine che con uno splendido colpo di testa battè Lehmann per l’1-0. L’entusiasmo venne però presto ridimensionato per l’espulsione di Fresi e nei supplementari si dovette stare più attenti a difendere che ad attaccare. A un minuto dai rigori Hodgson tolse Javier Zanetti per Berti e si assistette all’unico momento dove l’argentino perse la testa. Si andò ai rigori e Zamorano e Winter sbagliarono le loro conclusioni, mentre i tedeschi furono impeccabili e vinsero grazie all’ultimo tiro di Wilmots.

 

INTER-LAZIO 1997-98
Nel 1998 si decise di modificare l’assegnazione del titolo e anche la Coppa Uefa avrebbe avuto la sua finale in gara unica. L’Italia era stata grandissima protagonista di questo trofeo negli anni ’90 e quindi non sorprese che anche nel 1998 si disputò una finale tutta tricolore, quarta volta nel decennio. I tifosi di Inter e Lazio, storicamente gemellati, riempirono di colore e passione il Parco dei Principi di Parigi regalando all’Europa una grandissima partita. A sbloccare il risultato fu immediatamente l’Inter con Zamorano che, ben imbeccato da Simeone, anticipò Marchegiani in uscita e di esterno destro segnò l’1-0. Roberto Mancini giocò una partita da campione disegnando calcio, ma la difesa dell’Inter fece buona guardia con un Pagliuca sempre pronto. Nella ripresa arrivarono le reti che chiusero definitivamente la sfida, prima con una spettacolare conclusione al volo di Javier Zanetti all’incrocio dei pali e poi con Ronaldo che segnò uno dei gol più inconici della storia. Con una serie di finte scartò Marchegiani e appoggiò in rete per il 3-0 finale che consacrò la squadra di Simoni campione per la terza volta in sette anni.

 

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