Categories: Calcio

Le quarantaquattro primavere di Guy Roux

Un uomo medio occidentale, a 44 anni, potrebbe essere arrivato ad ottenere qualche promozione sul lavoro, potrebbe essere a capo di un’azienda, potrebbe addirittura ancora abitare con i genitori. A 44 anni, un uomo medio, è quasi sicuramente padre di uno o due bambini, che al ritorno da scuola magari raccontano a lui e alla famiglia, entusiasti, tutto ciò che hanno fatto al parco nella giornata passata. È forse questa la metafora più azzeccata, quella del padre e del figlio, per descrivere ciò che ha fatto Guy Roux, uomo francese nato nel 1938, e rimasto sulla panchina dell’AJ Auxuerre per 44 anni. Sono tanti, 44 anni. Sono tanti per tutti. Roux, in quel lasso di tempo, ha portato la squadra francese fino al top (o quasi) del calcio europeo, partendo dalle divisioni di second’ordine dell’organizzazione del Calcio francese. Una leggenda, dalle parti della ridente cittadina di 40000 abitanti della Borgogna e che per sempre resterà nella mente e nei cuori dei tifosi dell’AJA.

Già me li immagino, i tifosi nati negli anni 80 o 90 del XX secolo, che tra qualche decennio narreranno le gesta del leggendario (e un po’ buffo) allenatore. Dalla terza divisione alla Champions League: 44 anni sono tanti, ma certamente non è cosa da tutti riuscire nella scalata senza pensare di abbandonare nemmeno una volta. Soltanto un breve periodo di leva militare e qualche sparsa malattia gli impedirono di allenare la squadra per qualche mesetto al massimo. Dove sta il segreto? Semplice. In quegli anni, Guy non ha mai lasciato passare una giornata senza svolgere esemplarmente il suo lavoro, sul campo e non. Già, perché oltre all’indiscutibile conoscenza tecnica e tattica, l’omaccione nato a Colmar era solito anche ispezionare le zone delle discoteche di Auxuerre, o addirittura i contachilometri delle macchine dei suoi uomini per tenerli sotto tiro. “Che sergente di ferro”, penseranno alcuni, ed in certi versi è vero: ma nello specifico, se si conosce bene il signor Roux, si sa che è un bonaccione, e che non ha vergogna e paura di prendere la scena ad esempio, a qualche cena di squadra.

Non si può e non si deve non conoscere Guy Roux, rimasto per 15000 giorni alla guida dell’Auxuerre, per un totale di 894 partite. Una continua progressione per la squadra che veste azzurro, che si fermò proprio quando il suo condottiero abbandonò il progetto dopo i tanto famosi 44 anni. L’allenatore con più presenze della storia, di uomini così ce ne sono ben pochi: questa è la storia di Guy Roux, e delle 44 stagioni passate alla guida del suo grande amore.

Paride Coti

Recent Posts

Ronaldo, progetti da Fenomeno: lui in Federcalcio, Guardiola CT del Brasile

Ronaldo il Fenomeno vuole continuare ad essere presidente, ma a modo suo. Basta con le…

3 ore ago

La Kings League arriva in Italia, da Ibrahimovic a Marchisio e Buffon: quante stelle a Torino

Alla presentazione ufficiale del torneo hanno partecipato vari nomi illustri del calcio italiano. La finale…

3 ore ago

Belgio in crisi, Tedesco in bilico: possibile esonero

Il 2024 è finito per il Belgio ma la chiusura dell’anno solare potrebbe coincidere anche…

4 ore ago

Inter e il suo nuovo corso: la sostenibilità come obiettivo principale

Scopri il nuovo corso dell'Inter: giovani talenti, gestione sostenibile e strategie innovative per ridurre il…

1 giorno ago

Rabiot, luci a San Siro: il “Meazza” gli porta fortuna

Adrien Rabiot, luci a San Siro. I due gol del centrocampista francese nel 3-1 maturato…

1 giorno ago

Italia ko e seconda nel girone: sorteggio durissimo

L’Italia di Luciano Spalletti scivola sul più bello. Sconfitta 3-1 contro la Francia a San…

1 giorno ago