La campagna europea delle squadre belga divise tra Champions ed Europa League ha il volto poco rassicurante di un villain della Dc Comics pubblicato per la prima volta nel 1940: l’enigmatico Joker rifletterebbe il carattere autodistruttivo del Club Brugge, quello perfettamente controcorrente del Genk che gioca malissimo in campionato e poi domina il Sassuolo, quel fascino da Ancient Regime dell’Anderlecht e dello Standard Liege che non ingranano ma soprattutto l’abilità organizzativa determinata dal caos societario del Gent che vince e convince come in poche partite.
Genk-Sassuolo 3-1: Poco da dire, partita dominata sul punto di vista atletico da parte della squadra di Maes, che ritrova il gomitolo tattico dopo aver pascolato allegramente in campionato in cerca di virtute maggiore. Come predetto dal precedente articolo, la freccia Bailey è stato un cliente poco gradito per la difesa neroverde, che ha visto il giamaicano irrompere con prepotenza sulla fascia destra e mettere a segno interessanti azioni, tra cui il gol del 2-0 con una ricezione fortunosa e l’insaccata nell’angolino a destra. Da rimarcare anche l’ottima prova di Pozuelo che confeziona due assist al bacio ed esce dal campo con una media passaggi riusciti del 83%, su 53 provati.
Gent-Konyaspor 2-0: Se le premesse determinate dalla vittoria per 2-1 con il St.Truiden erano quelle di una squadra in forma, la partita di ieri sera ha evidenziato come il Gent nelle coppe europee esalti un gioco palla a terra: un possesso palla abbastanza sterile, acceso dalle individualità nel primo tempo di Saief e Coulibaly (ancora in goal), e nel secondo tempo dal subentrato Perbet che serve almeno due volte il maliano davanti alla porta. Forse non è il Gent più forte degli ultimi 5 anni a livello statistico, ma il carattere e il sacrificio della squadra biancoblu le permette di arrivare a risultati “facili” con squadre che si difendono con strenuo catenaccio.
St.Etienne-Anderlecht 1-1: Starei parlando di altro in questo momento, se l’Anderlecht avesse avuto un buon portiere: Roef è tutto ciò che non si avvicina alla sicurezza tra i pali ma soprattutto nelle uscite: se ci fosse ancora La Gialappa’s, il gol dell’ 1-1 del St.Etienne al 94° entrerebbe di diritto nell’archivio della produzione Mediaset. L’uscita grossolana, non costa solamente una vittoria quasi conquistata con un gioco lento e macchinoso iniziale e difeso dopo il rigore di Tielemans (che qualcuno si accorga di lui) con un catenaccio e contropiede di stampo belga: costa soprattutto la consapevolezza di aver perso tre punti in trasferta contro la più papabile concorrente al primo posto, punti che sarebbero serviti per mettersi a due lunghezze dal Mainz, adesso incollato a pari punti.
Ajax-St.Liege 1-0 e Copenaghen-Club Brugge 4-0: due sconfitte con punti in comune ma con risultati completamente differenti: se la sconfitta contro l’Ajax potrebbe passare per “indolore” per le sorti europee del Liege a cui quasi riesce il colpaccio nei minuti finali che avrebbe significato un pareggio immeritato, la goleada danese per la squadra campione di Belgio appena qualche mese fa, prende i connotati di “punto di non ritorno”; la squadra di Preud’Homme adesso ha bisogno di dare una sterzata importante all’oblio di inizio stagione per non ritrovarsi a fine anno, fuori da tutti i suoi obbiettivi stagionali. E’ tempo per Timmy Simmons di riportare le galline all’ovile, di ricordare ai giovanotti nel suo spogliatoio che lo spirito Blues concerne sicuramente altri tipi di risultati.
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